Violenza di Genere in Italia: Dati Allarmanti e Impatti Psicologici

Analisi approfondita dei dati ISTAT riguardanti la violenza di genere e le sue ripercussioni psicologiche.

Ogni anno, il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, un’occasione per riflettere su un fenomeno drammatico e persistente. Recenti statistiche rivelano che in Italia la violenza di genere è un problema diffuso, con gravi ripercussioni sulla salute fisica e mentale delle vittime.

Secondo l’ISTAT, circa 6 milioni e 400 mila donne, corrispondenti al 31,9% della popolazione femminile tra i 16 e i 75 anni, hanno subito almeno un episodio di violenza fisica o sessuale. Questo dato evidenzia l’entità della questione e la necessità di interventi efficaci.

La diffusione della violenza e le sue forme

Le indagini mostrano come la violenza non derivi esclusivamente dai partner. Infatti, il 26,5% delle donne ha subito violenza da parte di conoscenti, colleghi o estranei, mentre il 12,6% ha vissuto episodi di violenza all’interno di relazioni di coppia. Inoltre, la violenza psicologica è in aumento, colpendo quasi una donna su cinque, e il 6,6% delle donne ha segnalato esperienze di violenza economica.

Comportamenti persecutori e stalking

Accanto agli atti di violenza fisica e sessuale, si registrano anche comportamenti persecutori, che si manifestano principalmente durante o dopo la separazione da ex partner. Un 14,7% di donne ha subito stalking in tali circostanze. Altrettanto allarmante è il 9% di donne che ha vissuto stalking da parte di persone al di fuori della relazione.

Conseguenze sulla salute mentale

Un aspetto preoccupante è l’impatto psicologico che la violenza ha sulle vittime. Oltre la metà delle donne che hanno subito violenza sviluppa un disturbo da stress post-traumatico, mentre un terzo di esse è a rischio di subire ulteriori episodi di violenza. È evidente come la violenza di genere non solo lasci segni fisici, ma anche profondi traumi mentali.

Progetti di ricerca e prevenzione

In risposta a questa problematica, è stata avviata la ricerca EpiWE, coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità. Questo progetto si propone di analizzare le impronte biologiche lasciate dalla violenza, al fine di migliorare le strategie di prevenzione e diagnosi. Attraverso l’analisi di campioni biologici, i ricercatori cercano di identificare le cosiddette “cicatrici epigenetiche”, modifiche che influenzano il funzionamento del DNA senza alterarne la sequenza.

Il progetto EpiCHILD e la violenza domestica sui minori

Il progetto EpiWE non si limita a studiare le donne, ma si estende anche ai minori che hanno assistito a episodi di violenza domestica. Con l’iniziativa EpiCHILD, sono stati somministrati questionari a bambini e adolescenti, rivelando dati preoccupanti sulla loro esposizione alla violenza. Questi risultati dimostrano l’importanza di attuare interventi multidisciplinari che coinvolgano scuola, servizi sociali e sanità.

È fondamentale che i dati raccolti portino a un sistema di screening sistematico e a protocolli di prevenzione personalizzati, per affrontare le conseguenze a lungo termine della violenza sulle vittime e sui loro figli. La violenza non è un evento isolato, ma un’esperienza che lascia segni duraturi, influenzando la salute e il benessere delle persone coinvolte.

Scritto da Staff

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