Apnee notturne: cosa sono, cause e rischi

Cosa provocano e quali sono i fattori di rischio delle apnee notturne? Tutti i consigli e le indicazioni.

Le apnee notturne sono un problema che in gergo medico viene chiamato “Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno” (“OSAS, Obstructive Sleep Apnea Syndrome”). Si tratta di un problema cronico molto diffuso che consiste nell’interruziione notturna della normale attività respiratoria. Queste interruzioni provocano il risveglio frequente dei pazienti e possono presentarsi con una frequenza importante, tale da impedire un adeguato riposo. Generalmente i risvegli durano poco e spesso nemmeno vengono ricordati, però possono provocare disturbi di varia gravità.

Cosa provoca le apnee notturne?

Il disturbo, di base, non ha delle cause scatenanti vere e proprie ma più una serie di fattori di rischio che possono provocare le apnee notturne. Tra i principali problemi legati alla patologia vi è il peso eccessivo, il regolare consumo di alcolici, il fumo, l’abuso di farmaci per indurre il sonno e rilassamento. Per quanto riguarda i sintomi legati alle apnee notturne, i più comuni sono il russamento costante da almeno 6 mesi, interruzione della respirazione durante la notte (generalmente riferita dal partner), eccessiva sudorazione e minzioni notturne frequenti. Altri disturbi correlati alle apnee notturne possono essere legati al giorno, come la sensazione di stanchezza e di sonnolenza, il mal di testa al mattino, una riduzione della soglia dell’attenzione e della concentrazione.

Essere obesi o in sovrappeso contribuisce notevolmente alla comparsa del disturbo, così come l’avere una dimensione del collo che abbia una circonferenza superiore a 41 cm (donne) o 43 cm (uomini). Esistono anche problematiche non correlate con il peso ma che possono causare apnee notturne, come dimorfismi cranio-facciali oppure anomalie a livello orale o faringeo che riducano il passaggio dell’aria nelle vie aeree.

I rischi

Soffrire di apnee notturne può provocare diversi problemi di salute. I pazienti affetti da questa patologia, per esempio, sono più predisposti allo sviluppo di malattie cardiovascolari come infarti, ipertensione, aritmie o insufficienza cardiaca. Questi sono causati dalla carenza di ossigeno (ipossia) che viene a verificarsi nel momento dell’interruzione respiratoria, provocando variazioni nella naturale frequenza cardiaca con conseguente oscillazione dei valori della pressione del sangue creando dei veri e propri scompensi costanti. Soffrire di questa patologia, inoltre, può far sviluppare insulino-resistenza facendo comparire diverse patologie legate al livello di glicemia nel sangue (come il diabete ad esempio).

Le apnee notturne possono influenzare il riposo ma anche la vita diurna, aumentando la sonnolenza ed andando a peggiorare il tono umorale favorendo stati di ansia o depressione. Nonostante le apnee notturne siano un problema molto comune e diffuso, spesso non vengono trattate adeguatamente e, talvolta, neppure sono diagnosticate ufficialmente. I motivi principali per cui l’OSAS non viene riconosciuta è che il fenomeno notturno del russare costantemente viene spesso sottovalutato da pazienti e medici, oltre al fatto che esistono poche strutture specializzate nella diagnosi e nel trattamento del problema.

Diagnosi e trattamento

Le apnee notturne sono soggette a peggioramento graduale ed evoluzione progressiva per questo devono essere scoperte e diagnosticate prima possibile. Chiedere a partner o familiari se durante la notte si verificano fenomeni come russamento rumoroso o interruzione della respirazione è uno dei primi passi per capire se si soffre di apnee del sonno. Successivamente ci si può sottoporre allo “Stop-Bang Test” per valutare i fattori rischio delle apnee notturne. Il questionario prevede 8 domande con risposte “sì/no”. Se si risponde in maniera affermativa ad almeno tre domande si è a rischio. Ovviamente il test non va inteso come sostitutivo di una diagnosi di un medico.

Per trattare le apnee notturne dei pazienti sovrappeso o obesi è fondamentale perdere peso. Qualora, invece, la patologia, dipendesse da anomalie anatomiche, potrebbero essere necessari interventi chirurgici risolutivi oppure l’uso di apparecchi ortodontici specifici. Una delle terapie più efficaci per trattare le apnee notturne, infine, prevede l’uso di un apparecchio chiamato “CPAP” per stimolare la ventilazione e facilitare la respirazione notturna.

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