Come riconoscere i nei a rischio melanoma: sintomi e autodiagnosi

Come riconoscere i nei a rischio melanoma? Ecco i sintomi e come fare l’autodiagnosi.

Il melanoma è uno fra i più pericolosi tumori della pelle: come riconoscere i nei a rischio? Ecco i sintomi per prevenire la malattia e l’autodiagnosi da poter fare.

Come riconoscere i nei a rischio melanoma: sintomi e autodiagnosi

Il melanoma insorge nella maggior parte dei casi dalla trasformazione maligna di un neo (o nevo) pre-esistente, mentre in un’altra percentuale può svilupparsi già come tale sulla cute integra a causa della trasformazione in senso neoplastico dei melanociti.

La prevenzione è l’arma più efficace per identificare precocemente il melanoma. Nella grande maggioranza dei casi, infatti, la guarigione è possibile se il trattamento ha inizio nelle prime fasi di sviluppo del tumore.

Questa strategia si attua a vari livelli, controllando i fattori di rischio per evitare lo sviluppo del tumore, sottoponendosi a visite dermatologiche periodiche per individuare il tumore in una fase estremamente iniziale e asportando chirurgicamente le lesioni sospette.

L’autoesame della superficie cutanea da parte del paziente stesso, eseguito con metodo e regolarità tra una visita dermatologica e l’altra, permette di monitorare eventuali cambiamenti nell’aspetto di un neo preesistente e riconoscere le caratteristiche dei melanomi.

I nei considerati “a rischio” non danno necessariamente origine al melanoma o ad altri tumori cutanei, ma devono essere tenuti sotto osservazione; in ogni specifico caso, sarà il dermatologo a stabilire se sia opportuno o meno effettuare un’asportazione chirurgica con esame istologico o se programmare una nuova visita di controllo a distanza di qualche mese.

Per riconoscere i nei maligni il prima possibile, è importante prestare attenzione ad eventuali cambiamenti:

Forma: i nei “a rischio” presentano forma irregolare e non simmetrica, con bordi frastagliati o incisure. Rispetto alla superficie cutanea, queste formazioni possono essere piane o rilevate.

Colore: all’interno dello stesso neo maligno, il colore non è uniforme, ma vira verso un colore scuro (nero molto intenso) o presenta sfumature rosso-brune, bianche, nere o blu.

Aspetto: i primi segnali che possono indicare la presenza di un neo maligno sono la comparsa ex-novo di una lesione o le alterazioni progressive e rapide (nell’ordine di settimane o mesi). I nei benigni non cambiano, invece, le dimensioni, la forma o il colore di anno in anno.

Numero: i nei maligni possono presentarsi sia singolarmente, che in gruppi di più lesioni; il loro numero è determinato dal corredo genetico, ma può essere influenzato da altri fattori, come l’esposizione al sole.

Segnali d’allarme: per identificare i nei maligni occorre prestare attenzione anche alla comparsa di segni di flogosi nella cute circostante, come prurito, eccessiva sensibilità, dolore, sanguinamento, perdita di siero, desquamazione ed ulcerazione.

Nei a rischio melanoma: come fare autocontrollo

L’autocontrollo dei nei va effettuato spogliandosi completamente per osservare tutta la superficie cutanea: esaminare tutto il viso, senza trascurare naso, mucosa orale e orecchie. Le aree pigmentate devono essere guardate sotto una buona fonte luminosa, armandosi di uno specchio.

Per le zone meno accessibili allo sguardo, come la schiena o il cuoio capelluto, è bene chiedere la collaborazione di un familiare. I nei sul cuoio capelluto possono essere più facilmente controllati quando si hanno i capelli bagnati.

Controllare mani e piedi, sotto le unghie e tra gli spazi interdigitali. Ricordare di esaminare i genitali: il 10% dei nei si forma proprio sulle mucose intime.

Scritto da Chiara Sorice

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