Dal superbody del nuoto alle maglie nanotecnologiche dell’Atalanta: ma nello sport gli atleti servono ancora?

Più che sui rispettivi terreni di gioco gli sport di oggi dovrebbero essere praticati in sartoria o nei laboratori della NASA. È da lì infatti che provengono i super-costumi che tanti record del mondo hanno fatto realizzare negli ultimi tempi.

Record e vittorie a parte, ormai di questi indumenti tecnologici sappiano già tutto:  costi, pregi, difetti, polemiche e conflitti d'interessi con gli sponsor dei diversi atleti, i più curiosi sono anche andati a vedersi i dettagli tecnico-scientifici di realizzazione e funzionamento.

Dato lo shock momentaneo che ogni innovazione porta con sé, potevamo aspettarci che almeno per un po' non ci sarebbero state altre grosse novità per quel che concerne l'abbigliamento sportivo e invece, proprio in questi giorni, la squadra di calcio bergamasca ha presentato le nuove maglie ufficiali: identiche alle precedenti per i colori, ma assolutamente rivoluzionarie nell'essenza e cioè proprio nel tessuto.

Magari quelli dell'Atalanta non sono andati direttamente alla NASA, ma di sicuro in un laboratorio in grado di usare le nanotecnologie, un settore oggi in espansione della scienza e della tecnologia che si occupa di osservare, misurare e lavorare la materia su scala atomica e molecolare – l'infinitamente piccolo, per intenderci.

E che faranno mai divise realizzate con tali tecnologie?
Di tutto tranne il caffè (per ora almeno).
Impiegando particelle di argento e titanio conferiscono qualità e vantaggi straordinari, quali capacità antibatteriche, idro- e oleorepellente, antiodore, antimacchia e antistatiche. Oltre a risultare ultraleggero al tatto, il tessuto contiene infatti una barriera invisibile che impedisce alle fibre di assorbire i liquidi e lo sporco permettendo di mantenere la luminosità del colore. Vuoi mai che poi l'allenatore si trovi con giocatori sbiaditi e altri brillanti come la mamma in una vecchia pubblicità di detersivi.
Il titanio rinforza inoltre il metabolismo e la circolazione del sangue e mantiene costante la temperatura muscolare prevenendo infortuni.

Ovviamente tutti gli sportivi amanti del genere hight tech avranno la possibilità di acquistare tutti i prodotti originali che compongono il corredo dei calciatori dell'Atalanta (maglia, completo da allenamento, tuta, indumenti per il tempo libero e intimo tecnico) nello store presente sul sito web della società e nei punti vendita autorizzati. Non sperate però di trovarli in fuori da lì coi colori della vostra squadra del cuore. Le maglie nano tecnologiche sono una novità assoluta per l'Italia: prima di lei solo la squadra inglese del Middlesbrough, sponsorizzata anch'essa da Errea, ha impiegato nel maggio scorso le nuove divise nanotech.

Quale sarà il futuro degli indumenti sportivi? Difficile dirlo con queste premesse: magari maglie anti-testate, per i Materazzi di turno, anti-avversari per gli attaccanti, attira-palloni per i portieri. Io però le proprietà oleo-repellenti le leverei altrimenti i "ronaldi vari" avrebbero via libera a pizze e altre succulente leccornie nascoste sotto i vestiti. Toglierei però anche l'effetto antistatico: se già agli europei i giocatori si lamentavano del pallone che deviava inaspettatamente senza quelle maglie pensa cosa succederebbe con 22 di questi prodigi della scienza in campo.

Per ora comunque ad essere tolto è stato solo il permesso di usare i superbody ai Campionati Assoluti estivi di nuoto. La Federnuoto ha infatti deciso che nelle competizioni in programma a Lovandina di Spresiano (Tv) dal 16 al 20 luglio, si potranno utilizzare solo i costumi tradizionali "per dare a tutti gli atleti e le società uguali opportunità, vista la difficoltà di molti a reperire attraverso le normali vie di distribuzione questi costumi che utilizzano pannelli in poliuretano o sono realizzati con materiali assimilabili".

Nessuno vuole parlare apertamente di doping tecnologico ma i dubbi e le allusioni si sprecano. In effetti se fanno segnare tanti record e successi è lecito chiedersi fin dove si spingerà la tecnologia nello sport e per quanto tempo ancora gli atleti saranno necessari.

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