La dieta degli occhiali blu fa dimagrire davvero?

La bizzarra dieta degli occhiali blu: la trovata giapponese fa dimagrire davvero? Cosa dicono gli studi

Negli anni di idee per trovare una dieta che faccia dimagrire rapidamente, se ne sono viste un po’ di tutte i colori. L’ultima novità proveniente dall’Oriente? Usare per dimagrire degli occhiali blu. Per un periodo si è pensato fosse una fake news, ma ad oggi sono stati condotti diversi studi scientifici per provare a capire se indossare gli occhiali blu fa dimagrire davvero. Sicuramente potrebbe essere la più alternativa delle diete, che in ogni caso dovrebbero sempre essere supervisionate da uno specialista del settore e mai fatte fai-da-te, per non incorrere in rischi per la salute, o più facilmente risultati deludenti.

La dieta degli occhiali blu fa dimagrire davvero?

La risposta alla domanda: la dieta degli occhiali blu da dimagrire, è un ambiguo dipende. La teoria su cui si basa questa dieta è che la tonalità blu agisca un po’ come un soppressore dell’appetito. Il motivo dietro questa idea è che in natura sono ben pochi gli alimenti di colore blu, di conseguenza il nostro cervello sarebbe meno attratto dal mangiare indossando questi speciali occhiali. I produttori di questi occhiali blu hanno affermato addirittura che, queste speciali lenti riescano a “calmare l’eccitazione del cervello” nel momento in cui chi li indossa si trova di fronte a dei cibi ingrassanti.

Cosa dicono gli studi scientifici sulla dieta degli occhiali blu

La realtà però è sempre un po’ più complicata di come ci appare. Come molti avranno già intuito, gli occhiali blu da soli non possono certo farci dimagrire. Il Dipartimento di Scienze alimentari dell’Università dell’Arkansas, coordinata da Han Seok Seo, che ha pubblicato lo studio sulla rivista francese Appetite, ha condotto un esperimento su 112 persone per capire se effettivamente la luce blu degli occhiali possa aiutare a dimagrire.

Gli scienziati hanno preso un campione di 62 uomini e 50 donne tra i 18 e 58 anni, abituati a fare colazione regolarmente. Essi sono stati divisi in tre gruppi e fatti accomodare in stanze dalle luci: bianca, gialla e blu. La scelta dei colori ovviamente non è affatto casuale: giallo e blu sono i colori più e meno stimolanti per l’appetito, mentre il bianco è neutrale.

Ai vari partecipanti all’esperimento è stato chiesto semplicemente di fare colazione dopo le 12 ore di digiuno dalle cena della sera prima. I risultati sono stati molto interessanti: la luce blu rispetto a quella gialla e bianca ha portato ad una diminuzione dell’interesse per il cibo. Essa però non ha realmente intaccato il desiderio di mangiare, né influenzato la percezione o l’impressione sul cibo. Il secondo aspetto molto interessante dello studio, è che la luce blu ha provocato una diminuzione della quantità di cibo consumata esclusivamente negli uomini, mentre non ha avuto alcun effetto sulle donne.

Il dottore Han Seok ha spiegato il risultato dichiarando che il cervello degli uomini tende ad associare colori insoliti come il blu nei cibi, a segnali di pericolo, limitandone l’appetito. Le donne invece sono più sensibili e reagiscono più dell’uomo a stimoli di natura olfattiva, mettendo più facilmente in secondo piano quelli visivi.

Scritto da Gabriele Vecchia

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