La dieta superbrain per allenare il cervello con i giusti alimenti

Dieta Superbrain: come migliorare il cervello con una dieta di 21 giorni

In arrivo una dieta “Superbrain” che allena il cervello. Cibo e cervello sono infatti strettamente connessi tra loro. L’alimentazione ha le capacità di modificare il pensiero, l’umore e la sfera emozionale ottimizzando la performance della mente.

Dieta superbrain: migliorare il cervello con l’alimentazione

Quando si volge una qualsiasi attività fisica, come camminare, andare in palestra, in bicicletta, a correre stiamo allenando ogni muscolo del nostro organismo. Allo stesso modo possiamo allenare anche il cervello al fine di sviluppare la memoria e avere una resa migliore nelle attività che portiamo vanti, come hanno promesso la nutrizionista e l’esperto, Gigliola Braga e Massimo De Donno a chi seguirà la loro dieta allena cervello di 21 giorni.

Un libro Mondadori intitolato “Superbrain”, che è composto da parte teorica, pratica e di ricette di Ugo Gastaldi, che dimostra come sia possibile la connessione tra cervello e cibo.

I tre obbiettivi

Sono tre gli obiettivi da seguire: il controllo glicemico, la selezione dei grassi e un l’apporto di polifenoli. Il nostro cervello infatti, pare si attivi più facilmente se controlliamo la glicemia ed evitiamo i picchi glicemici. Anche i grassi giocano un ruolo fondamentale per cui è bene selezionare bene quali grassi assumere al fine di agevolare la comunicazione neuronale ed efficientare il funzionamento del cervello prediligendo i grassi monoinsaturi presenti sopratutto nell’olio extravergine d’oliva, frutta secca tipo mandorle, nocciole, noci, pistacchi e arachidi e nell’avocado. I polifenoli invece sono responsabili della crescita neuronale e del loro stato di salute, polifenoli, tra cui, per esempio, la curcumina ( la parte principale costituente la curcuma), che hanno un’azione antiossidante altamente protettiva sul sistema nervose e sulla sinapsi. Polifenoli che sono altresì responsabili della stimolazione del sistema difensivo e che si trovano sopratutto nei frutti a colore intenso, nel cioccolato fondente, nel vino rosso, nel tè verde, e nell’olio extravergine d’oliva.

Per controllo glicemico si intende misurare e selezionare l’apporto dei carboidrati, ovvero prediligere quelli a basso carico glicemico, quindi moderare il consumo pane, riso, pasta e fette biscottate, tutti prodotti a elevato carico glicemico. Buono invece il consumo di frutta che è a medio carico glicemico. Per calcolare il dosaggio che aiuta il cervello, è possibile utilizzare i pugni, ovvero, in caso di alimenti a elevato carico glicemico è consentito assumerne un solo pugno, mentre per gli alimenti a medio carico glicemico invece due pugni. Nel caso di alimenti ad altissimo carico glicemico non superare la soglia del mezzo pugno.

Nel libro gli esperti suggeriscono come ottima colazione un sandwich farcito con uno yogurt ed una bevanda. La colazione ha una resa migliore sull’attività cerebrale se salata perché coadiuva la lucidità e la concentrazione. Per i due pasti principali, pranzo e cena, invece è consigliato assumere proteine.

La dieta

Nel corso dei primi sette giorni gli esperti suggeriscono una fase “Detox” in cui verranno sostituiti gli alimenti negativi con quelli positivi. Quindi al via al consumo di avena e orzo preferibilmente integrali e da utilizzare al posto di riso e pasta. Si alle uova preferibilmente al mattino, al parmigiano come snack ed al cioccolato fondente. Ok anche al consumo di yogurt greco. Vietati invece insaccati, ketchup, aceto balsamico, conserve e i cereali da colazione, oltreché i succhi di frutta e i dolci.

Per la seconda settimana, o fase “Empower“ verrà potenziato il ciclo della settimana precedente e rafforzato quindi il controllo glicemico e la capacità di combattere le infiammazioni. In questa fase aumenterà la resistenza migliorerà la qualità del sonno e implementerà lo stato di benessere.

Quindi si procederà aggiungendo agli alimenti della prima settimana i cerali integrali come pane, cracker, grissini, quella verdura e frutta presente nella stagione, i legumi secchi, il pesce, le erbe aromatiche e le spezie. Ad esempio: un filetto di pesce o di carne magri oppure 3 uova oppure proteine vegetali seguiti da una ampia porzione di verdura condita con un cucchiaio di olio extravergine d’oliva, da una coppetta di frutti di bosco e da una piccola fetta di pane o da 15 g di grissini o 20 g di cioccolato fondente o extrafondente.

Gli autori specificano che: “È bene ricordare che, accostandosi alla nuova alimentazione qualcuno potrà avvertire qualche disagio, che in genere passa in un paio di giorni. È l’effetto del cambio metabolico, da prevalente in carboidrati a preminente in grassi. Si tratta di sintomi lievi che la maggior parte delle persone neppure avverte, ma gli atleti per esempio possono percepirlo più di altri”.

L‘ultima settimana, la terza nonché la fase “Forever smart” integra la dieta con i polifenoli, quindi con tè Matcha, sottaceti e avocado (per sostituire la frutta secca a colazione e per lo snack).

Scritto da Chiara Cichero

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