Laminectomia ed interventi con la fibra ottica

Per alleviare il dolore al paziente, è possibile ricorrere a un intervento detto laminectomia che diminuisce la pressione sui nervi.

Oltre all’assunzione di antidolorifici e alla radiofrequenza, esiste un’altra tecnica per alleviare il dolore alla schiena. Si tratta della laminectomia. Di che cosa si tratta? Scoprilo leggendo le parole dell’esperto nel trattamento del dolore, il Dott. Scott Fishman.

“Il mio dottore mi ha spiegato che ho un nervo schiacciato nella colonna. Vuole farmi un intervento detto laminectomia. Potrebbe spiegarmi questa procedura e come ridurrebbe il mio dolore?”

Trattamenti alla schiena

Ci sono molti tipi di intervento alla colonna e alcuni di questi riducono il dolore. Poiché sono molte le cause del mal di schiena legato alla colonna, ci sono anche altrettanti approcci per dare sollievo al paziente. Gran parte degli interventi chirurgici viene realizzata perché c’è un problema specifico nella colonna che causa i cosiddetti “segnali neurologici”. Questi comprendono sintomi oggettivi come braccia, schiena o gambe deboli o che si addormentano. Un intervento chirurgico può ridurre questi segnali neurologici e il dolore. Tuttavia, questo tipo di intervento è usato generalmente per fermare il progredire dei problemi neurologici e non esclusivamente per togliere il dolore. A volte, il problema neurologico specifico può essere eliminato con l’intervento chirurgico, ma il dolore potrebbe persistere dopo il periodo di recupero dall’operazione.

La laminectomia

Per spiegare la laminectomia, bisogna prima spiegare cos’è quell’elemento importante della colonna vertebrale detta “lamina”. La lamina è una piccola parte della colonna vertebrale che ne attraversa la parte posteriore. È un’area che si interseca con i nervi che escono dalla colonna e raggiungono il resto del corpo. La rimozione di questa piccola aera, detta “laminectomia”, permette di “decomprimere” o allentare la pressione sul nervo che esce dalla colonna. Questo intervento serve per ridurre un particolare tipo di dolore legato ai nervi detto “radicolopatia”. Si tratta del dolore causato dalla radice del nervo, il segmento che lascia il midollo spinale ed entra nel corpo. In altre parole, la laminectomia elimina chirurgicamente l’ostruzione del nervo nel punto in cui questo si trova. Si spera sempre che questa procedura aiuti a migliorare i sintomi neurologici sopra citati e allevi il dolore.

Altre tecniche chirurgiche

Sono disponibili anche altre tecniche chirurgiche che possono aiutare a liberare i nervi o le loro radici incastrate. Queste comprendono interventi detti “foraminotomie” che riducono la pressione nell’area del canale in cui si trova il nervo detta “forame”. Un intervento chirurgico sui dischi intervertebrali può aiutare a ridurre i sintomi neurologici e il dolore. Questo tipo di intervento è detto “discectomia“.

Tutti questi interventi possono essere effettuati usando diverse tecniche. Queste comprendono quelle che si dicono “a cielo aperto”, in cui viene effettuato un intervento importante con un’incisione sostanziale, in anestesia generale. Alcune di queste procedure possono essere svolte, oggi, con tecnologie meno invasive. Queste hanno il vantaggio di usare incisioni meno ampie, far passare, al paziente, minor tempo in ospedale e permettergli di avere un periodo di recupero complessivo più breve.

Una di queste tecniche meno invasive, sottoposta a numerose ricerche ultimamente, è detta “microdiscectomia“. I chirurghi inseriscono una telecamera a fibra ottica nell’area spinale problematica per visualizzare il disco e ripararlo con un’incisione più piccola rispetto all’approccio tradizionale. Gli interventi chirurgici che usano la fibra ottica sono stati usati spesso per problemi alle ginocchia (detti “artoscopia”) e, ora, anche per problemi alla cistifellea (“colecistectomia a fibra ottica”). Non è da tanto che questo approccio meno invasivo è stato introdotto anche per problemi alla schiena. Tuttavia, questi interventi fanno sperare in risultati più efficaci e migliori sia nel lungo che nel breve termine per pazienti che soffrono.

Scritto da Debora Giosa

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