Mal di testa: come è collegato all’alimentazione

Questo articolo consiste in una serie di constatazioni del dottor Scott Fishman in merito alla relazione tra mal di testa e alimentazione.

Tutti sanno che una vita stressante o trascorrere troppe ore davanti al computer possono causare mal di testa. Ma sapevi che anche la dieta può influire su questo tipo di disturbi? L’esperto dott. Scott Fishman risponde ad alcune domande sul rapporto tra dal mal di testa e alimentazione.

Le cause del mal di testa

Il ruolo dei singoli fattori di innesco nel provocare il mal di testa dipende in parte dal tipo di mal di testa. I famigerati fattori di innesco di cui potresti aver sentito parlare sono come alcool o cioccolata. Ma probabilmente sono meno responsabili dei mal di testa da tensione rispetto allo stress emotivo o alla depressione. Quando è la depressione ad alimentare il mal di testa il dolore può comparire subito dopo il risveglio.

Mal di testa e alimentazione

“La scienza che si occupa di studiare fattori di innesco alimentari è molto scarsa. La maggior parte delle prove è aneddotica: è difficile eseguire un test in doppio cieco sul vino rosso,” afferma la dott.ssa Elizabeth Loder, responsabile del programma per la gestione del mal di testa presso lo Spaulding Rehabilitation Hospital a Boston. Si riferisce al protocollo di studio standard in cui né il paziente né il dottore sanno a chi verrà somministrata la sostanza presa in esame e a chi il placebo.

“Alcuni pazienti presentano fattori di innesco alimentari ma dipendono molto dal singolo individuo. L’alcool è decisamente un vasodilatatore ma le prove sui latticini non sono certe. La stessa cosa vale per la frutta. Mi trattengo dal dare ai pazienti una lista di alimenti da evitare perché questo li renderebbe nevrotici nei confronti dell’alimentazione e rinuncerebbero a un piacere fondamentale. Consiglio loro di eliminare un alimento alla volta per una o due settimane per poi reintrodurli gradualmente e fare attenzione agli effetti.” dichiara la dott.ssa Loder.

Il discorso è alquanto diverso se si parla di emicranie. I fattori di innesco individuali come alimentazione, stimoli, cambiamenti atmosferici e relazioni personali sono l’ingranaggio centrale del sistema emicranico. I ricercatori sono certi che i fattori di innesco possono provocare l’emicrania e sospettano che possano anche esercitare una qualche influenza nello sviluppo di altri tipi di cefalee.

Gli scienziati del National Institute of Neurological Disorders and Stroke dichiarano a proposito di tali fattori: “È come una pistola carica dal grilletto sensibile. Un soggetto nasce con una potenzialità all’emicrania e il mal di testa viene causato da elementi che non sono poi così terribili.”

Come individuare il problema

I fattori di innesco variano da persona a persona e ci sono decine di sostanze ed eventi sospetti, perciò il paziente colpito da mal di testa deve scoprire da sè che cosa scatena il dolore. La lista dei possibili fattori di innesco parte spesso dagli alimenti o dalle bevande. Le più citate sono bevande alcoliche, cioccolato, formaggio stagionato, esaltatori di sapidità come il glutammato monosodico (MSG), l’edulcorante artificiale aspartame, caffeina, nocciole, poi nitriti, nitrati e conservanti chimici che si trovano in affettati come mortadella e salumi.

Un cambiamento delle tue abitudini o dell’ambiente può causare l’emicrania. Queste variazioni possono riguardare:

  • Le condizioni metereologiche
  • Le stagioni
  • L’altitudine
  • Le abitudini del sonno
  • L’attività fisica
  • La frenesia quotidiana
  • Il lavoro
  • Il livello ormonale.
Scritto da Alice Sacchi

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