L’omeopatia è stata riconosciuta dall’AIFA ma avremo mai modo di assistere a un pieno riconoscimento delle terapie complementari da parte del Sistema Sanitario Nazionale?
Ora che l’AIFA, l’agenzia italiana del farmaco, ha equiparato di fatto i farmaci omeopatici a quelli tradizionali, noi fieri sostenitori dei rimedi cosiddetti “naturali” ci interroghiamo fiduciosi su quale sarà il futuro delle medicine complementari nel nostro Paese.
Chi l’avrà vinta? I detrattori dell’omeopatia o chi porta avanti da anni una dura battaglia di rivendicazione? Avremo mai modo di assistere a un pieno riconoscimento delle terapie complementari da parte del Sistema Sanitario Nazionale?
Per aiutarvi a rispondere a queste domande attingo dal sito Il Cambiamento e vi riporto uno stralcio dell’intervista al dott. Luigi Coppola dell’Azienda Ospedaliera Rummo di Benevento dove è stato inaugurato il reparto di “Nutrizione, Dietetica e Medicine complementari”.
Il dott. Coppola spiega:
L’idea di costituire un reparto di medicine complementari risale al 2001, quando presentammo una proposta all’allora Direttore Generale dell’ospedale di Benevento. Abbiamo deciso di cogliere la sfida per contribuire al miglioramento della Struttura pubblica, e dare al cittadino la possibilità di usufruire di cure complementari, a costi agevolati, con garanzie sul personale e la sua formazione. Il primo passo fu la creazione di un ambulatorio, aperto due volte alla settimana: il favore dei pazienti fu tale da spingerci ben presto ad ampliare le prestazioni e le giornate di apertura. Nel 2004, per fornire un servizio più completo ed efficiente, fu istituita una struttura semplice di medicina non convenzionale, diventata dipartimentale nel 2007. Alle medicine non convenzionali, o meglio complementari, si decise di aggiungere anche una sezione di nutrizione dietetica.
Ha poi precisato:
Operiamo tenendo presente alcune importanti linee guida, muovendoci nell’ambito delle medicine complementari riconosciute dalla Federazione Nazionale dell’Ordine dei Medici. Informiamo sempre il paziente delle nostre pratiche e della possibilità di usufruire in alternativa della medicina tradizionale, in modo che possa scegliere in modo autonomo e consapevole. In questo modo lavoriamo nel rispetto della deontologia professionale e dei principi di una struttura pubblica. Nel caso delle medicine complementari, e di tutte le medicine olistiche, il nostro obiettivo non è la semplice guarigione, ma ci proponiamo di aiutare il paziente a raggiungere uno stato di benessere psico-fisico, un equilibrio tra corpo e mente.
I rimedi omeopatici in uso nella struttura di Benevento hanno successo soprattutto: nelle patologie osteo-articolari, nelle malattie da raffreddamento, negli stati ansiosi, nei disturbi della sfera psichica, nelle patologie ginecologiche, nelle disfunzioni endocrine, nelle allergie stagionali. I pazienti si sono rivelati favorevoli alle terapie nel 90% dei casi.
Riguardo agli obiettivi per il futuro il Dott.Coppola ha dichiarato:
Il nostro augurio è che le medicine complementari possano entrare a pieno titolo nelle strutture pubbliche, mediante un ripensamento della normativa vigente, tale da prevedere queste discipline all’interno del Sistema Sanitario Nazionale. Il tutto ovviamente con i limiti e i controlli del caso. Se questo non dovesse compiersi le esperienze in materia continueranno ad essere sporadiche e isolate, e non potranno consentirci di realizzare lavori scientifici e dissipare i dubbi che permangono tuttora, in alcuni ambiti scientifici, sulla veridicità dell’omeopatia e delle medicine complementari. Questo importante traguardo potrà essere raggiunto solo con la garanzia di lavori condotti presso strutture pubbliche a livello multicentrico.
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