Quali sono i rischi e i benefici dei dolcificanti?

Tutto sui dolcificanti: scopriamo quali sono i rischi e anche i benefici del sostituito dello zucchero

Al posto dello zucchero semplice, “nemico” della dieta, si fa uso e anche abuso dei dolcificanti. Ma fanno davvero bene? Ecco quali sono i rischi e benefici.

Quali sono i rischi e i benefici dei dolcificanti?

Sempre di più lo zucchero semplice, amato e odiato, visto come uno dei “nemici” della linea e della perdita di peso, viene sostituito con i dolcificanti. Secondo la maggior parte gli edulcoranti, in sostituzione dello zucchero, rendono le bevande dolci ma non fanno ingrassare. In realtà non è del tutto così in quanto ancora molti studi indagano sulle proprietà dei dolcificanti e se questi possono essere un rischio per la salute.

Tra i più utilizzati, l’aspartame ha un potere dolcificante 200 volte maggiore del saccarosio, così come l’acesulfame K, mentre la saccarina è 300-500 volte più dolce. Il principale beneficio dei dolcificanti ha a che fare con la riduzione delle calorie. Se pensiamo infatti che un cucchiaino di zucchero apporta circa 20 calorie, uno di dolcificante ne ha la metà.

In ogni caso l’Organizzazione mondiale della sanità, con le sue raccomandazioni, cerca di limitare il più possibile il consumo di zuccheri, consigliandone una quantità ideale giornaliera di 25-35 grammi, ossia circa sei-sette cucchiaini da tè.

Di contro ci sono dei rischi nell’assunzione dei dolcificanti, in primo luogo secondo una ricerca pubblicata su Cell Metabolism, i dolcificanti artificiali ingannano il cervello, alterando la percezione del gusto. Lo studio al momento è stato eseguito sugli animali. Sottoponendoli a una dieta con grandi quantità di dolcificanti i ricercatori hanno scoperto che gli animali mangiavano molto di più, facendoli ingrassare.

In pratica gli esperti hanno identificato che i dolcificanti stimolano l’appetito innescando una complessa rete di neuroni. La dolcezza inganna il cervello, che però non trova contenuto energetico, “chiedendo” di mangiare di più.

I dolcificanti però possono essere anche naturali. A differenza di quelli artificiali, che sono ottenuti per sintesi chimica e hanno un potere nutritivo e calorico minimo oppure assente, gli edulcoranti naturali sono anche nutritivi o calorici. I più diffusi e utilizzati sono stevia e fruttosio.

Di recente però l’OMS ha sconsigliato l’uso di dolcificanti per perdere peso o ridurre il rischio di malattie. Nelle nuove Linee Guida dell’Oms, basate su una revisione degli studi da cui emerge come l’uso di dolcificanti non zuccherini “non porti alcun beneficio a lungo termine nella riduzione del grasso”. Anzi potrebbe comportare “potenziali effetti indesiderati“, come un aumento del rischio di diabete, malattie cardiovascolari e mortalità negli adulti.

Questa la risposta dei produttori: i dolcificanti con poche o senza calorie sono sicuri da usare, sono uno degli ingredienti più studiati al mondo e sono stati approvati da tutti i principali organismi di sicurezza.

Dolcificanti: tra rischi e benefici

In sostituzione dello zucchero semplice ci sono sempre più spesso i dolcificanti divisi in varie tipologie e formulazioni. Come detto, le nuove linee guida dell’Oms sottolineano di non consigliare l’assunzione dei dolcificanti perché potrebbero essere rischiosi per la salute.

Il documento sconsiglia l’uso dei dolcificanti per il “controllo del peso”, ma anche per la “riduzione del rischio di malattie non trasmissibili”, questo perché molti consumatori fanno uso di dolcificanti nella convinzione che siano utili a evitare malattie come il diabete

Infine, la stessa revisione Oms pone l’attenzione su “potenziali effetti indesiderati con l’uso a lungo termine di Nss (Non-sugar sweeteners), ad esempio un aumento del rischio di diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e mortalità negli adulti, come detto.

Mentre i produttori ne sottolineano i benefici dei dolcificanti come il loro ruolo nella lotta contro l’obesità, per le persone con diabete sono un’importante alternativa allo zucchero e il loro utilizzo contribuisce a proteggere i denti dalle carie

Scritto da Chiara Sorice

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