Agli Australian open la stanchezza è tutta un bluff

Update 14.30. Aveva ragione Federer: Nadal bluffava e le 5 ore e 14 minuti della semifinale contro Verdasco non l’hanno affatto piegato. L’ultimo atto degli Australian Open si è così concluso a favore dello spagnolo che al termine di un’altra bellissima partita ha conquistato la vittoria col punteggio di 7-5 3-6 7-6 3-6 6-2.
E se invece Nadal fosse stato più bravo semplicemente a convincere se stesso che il più stanco era Federer?

Se mi sento stanco, stanchissimo dopo 3 o 4 ore di corsa, mi carico dicendomi che il mio avversario è forse più stanco di me e cerca soltanto di non farsene accorgere.” Questa frase detta qualche tempo fa e in altre ircostanze, Rafael Nadal deve essersela ripetuta spesso anche contro Fernando Verdasco visto che insieme sono riusciti a dar vita ad un entusiasmante match-maratona che però mette ora il campione in testa all’ATP uscito vincitore, in serio dubbio per la conquista degli Australian Open.

Riuscirà Nadal a recuperare le forze dopo solo un giorno di riposo la fatica accumulata nelle 5 ore e 14 minuti di incontro semifinale? E riuscirà Roger Federer, sceso in campo un giorno prima e vincitore in soli tre set sullo statunitense Andy Roddick, ad approfittarne?

In attesa di scoprire chi tra i due vincerà gli Australian open, dedichiamo lo spazio di Sportivamente – pensieri e parole sullo sport ai suoi due protagonisti.

Roger Federer infatti ha dichiarato di non credere troppo al suo vantaggio per stanchezza dell’avversario. “Nadal ha affrontato partite molto semplici fino alla semifinale – ha precisato il numero 2 mondiale, alludendo al fatto che il campione di Manacor prima della sfida con Verdasco non aveva lasciato per strada un solo set – “E’ vero, avrà un giorno in meno di riposo, però saprà recuperare e presentarsi al meglio della condizione“.

Insomma per Federer e Nadal la stanchezza dell’avversario è un’opinione molto … personale.
Strategie mentali da giocatori di poker più che da tennisti.

Lascia un commento

Cellulite, come prevenirla?

iFiabe, l’app di iPhone per la buonanotte

Leggi anche
Contentsads.com