Farro: calorie e le proprietà nutrizionali

Il farro è un cereale molto gustoso, adatto a moltissime preparazioni. Ma come si cucina e che tipi di proprietà nutritive possiede?

Il farro è un tipo di cereale molto conosciuto, fin dai tempi antichi. Ultimamente è tornato molto di moda, anche per preparare gustose insalate e primi piatti vari. Conosciamolo meglio nel dettaglio, vediamo come si cucina, quante calorie ha e quali sono le sue proprietà.

Farro calorie

Quante calorie ha il farro? Cento grammi di questo cereale apportano 338 calorie. Già nel Neolitico ne esistevano molte coltivazioni. Oggi conosciamo soprattutto il farro dicocco, ma esiste anche il farro spelta, che si trova soprattutto coltivato in Francia. Successivamente, con il passare dei secoli, è stato soppiantato dal grano tenero e da quello duro, che discendono dal farro in ogni caso. Oggi viene associato soprattutto all’agricoltura biologica e sembra essere tornato molto in vigore.

Ha buonissime percentuali di proteine, rispetto ad altri tipi di frumento. Possiede molte vitamine e anche sali minerali, ma è povero di grassi. Viene molto utilizzato in sostituzione della pasta o del riso, in quanto ha un ottimo effetto saziante. Ultimamente, esiste in commercio anche la pasta di farro.

Farro proprietà

Tra le proprietà del farro ricordiamo la presenza di fibre, soprattutto in quello integrale. Un po’ meno se ne trovano in quello perlato. Vi ritroviamo molte vitamine del gruppo B, così come la tiamina, la riboflavina e la niacina. Vi sono anche molti sali minerali preziosissimi per la salute, come il potassio, il magnesio e il fosforo. Oltre alla vitamina B, sono presenti buone dosi anche di vitamina A.

La naturale presenza di fibre diminuisce il livello di colesterolo nel nostro corpo. E’ utile anche per migliorare i sintomi che derivano dalla presenza di diabete di tipo 2. Purtroppo, il farro è un cereale che contiene glutine. Non può quindi, essere consumato dai celiaci, ovvero coloro che sono intolleranti a questa sostanza.

Come si cucina il farro

Vediamo, adesso, come si cucina il farro. Il procedimento non è difficile, tuttavia ci vuole un po’ di tempo. Per capire come si cucina, dobbiamo prima vedere se è perlato o no e se è decorticato. Quello decorticato ha la pellicola esterna del chicco, mentre il perlato non ce l’ha più. La differenza nei tempi di ammollo e nelle fasi di cottura sta prevalentemente in tutto ciò.

Il perlato, non avendo più la pellicola, non ha bisogno di essere messo in ammollo preventivo. Ci vuole meno tempo per prepararlo, ma risulta avere molte meno fibre rispetto all’altro. Per cuocerlo, dobbiamo metterlo a bollire in acqua salata per 20 o 40 minuti. Se utilizziamo la versione decorticata, invece, sarà necessaria la bollitura di almeno un’oretta. Si richiede, inoltre, l’ammollo preventivo di almeno 8 ore. Una volta cotto, sarà possibile condirlo come vogliamo. Possiamo condirlo con le verdure, con i legumi, con la carne o con il pesce, a seconda delle nostre preferenze. E’, infatti, un cereale molto versatile e che si adatta a tutto.

Scritto da Erika Vettori

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