L’ultimo giallo di Agatha Christie è l’Alzheimer

La grande giallista inglese Agatha Christie (1890-1976) scrisse gli ultimi romanzi quando ormai era malata del morbo di Alzheimer. A fare la sconcertante rivelazione sono stati Ian Lancashire e Graeme Hirst, dell'Università di Toronto, dopo aver esaminato 15 degli 80 gialli pubblicati tra i 28 e gli 82 anni.

Con l'aiuto di un programma informatico, i due ricercatori canadesi hanno contato, infatti la ricorrenza degli stessi vocaboli e dei nomi e la sequenza delle frasi, arrivando alla conclusione che l'inesorabile declino mentale tipico della malattia era ormai evidente nella Christie già intorno al 1968-'70, come testimoniato appunto dall'impoverimento del suo vocabolario rilevato in questa loro ricerca.

Secondo Lancashire e Hirst la ripetizione delle parole e dei concetti nei romanzi della creatrice di Miss Marple, oscilla da un minimo del 15% a un massimo del 30% nell'ultima fase della vita. Un brusco calo di vocaboli è stato registrato nel romanzo Gli elefanti hanno buona memoria  (1972), quando Christie aveva 82 anni. Lo stesso titolo, secondo gli studiosi sarebbe un indizio che la scrittrice era conscia del suo progressivo declino mentale e in qualche modo lo esorcizzava continuando a scrivere. Tanto che la protagonista del libro non può risolvere un mistero perchè colpita da amnesia, e chiede aiuto all'ineffabile Hercule Poirot. "Quasi come se – dicono in un'intervista al Guardian il vero delitto che preoccupa la Christie non è il duplice omicidio-suicidio di cui si parla nel romanzo, ma proprio la demenza precoce da cui la Christie si sente minacciata".

Gli elefanti hanno buona memoria è anche l'ultimo romanzo scritto dalla Christie ad avere come protagonista Poirot. Infatti Sipario. L'ultima avventura di Poirot, racconto uscito nel 1975 in cui il famoso investigatore muore, era stato scritto in realtà durante la Seconda Guerra Mondiale.

Senza dubbio la ricerca di scatenerà numerose polemiche: basare un giudizio simile su un calcolo statistico sembra in effetti un po' riduttivo del lavoro di uno scrittore che non può essere pensato come un semplice mettere in fila parole.
Agatha Christie, poi curava sempre i suoi romanzi con grande abilità, creando un'atmosfera intrigante attraverso personaggi ed ambienti di facile riconoscibilità: descrizioni accurate, senso della suspense, ambientazioni realistiche dettagliate, personaggi mai privi di spessore o di caratterizzazione. Un'analisi dell'evoluzione dei contenuti e della forma nei suoi romanzi sembrerebbe insomma più logica del semplice conteggio di vocaboli, nuovi e ripetuti.

I suoi numerosissimi estimatori sparsi in tutto il mondo, possono comunque stare tranquilli: se anche la ricerca di Ian Lancashire e Graeme Hirst dovesse trovare conferme, non cambierebbe certo il valore della scrittrice. Anzi, riuscire a portare a termine romanzi di successo minati da una malattia come l'Alzheimer non può che accrescere la stima per chi compie l'impresa.

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