Mal di schiena: discogramma, TAC e gli altri accertamenti

Il discogramma è una procedura medica usata per pazienti che accusano dolore alla schiena. Ecco le sue caratteristiche e dei trattamenti affini.

Il mal di schiena è un problema che colpisce tutti soprattutto con il passare degli anni. Il dott. Scott Fishman, esperto del dolore, risponde a tutte le domande circa questa patologia consigliando i principali accertamenti.

Tutte le procedure contro il mal di schiena

Accade spesso infatti che problemi ben più importanti vengano liquidati con un semplice mal di schiena. È importante invece eseguire tutti gli accertamenti del caso, soprattutto se il dolore è persistente. Scopriamo insieme quali sono gli esami che il medico di fiducia potrebbe consigliare.

Il discogramma

Il discogramma è una procedura medica in cui un ago viene inserito nel disco intervertebrale. Viene quindi iniettato un liquido di contrasto, cioè colorante, che consente al disco di essere esaminato sotto i raggi X. Questa radiografia (che viene anche chiamata “fluoroscopia”) viene utilizzata per guidare la procedura. Lo scopo del discogramma è duplice: esaminare l’integrità del disco, cioè determinare se è sporgente o scoppiato. Un disco scoppiato è chiamato clinicamente “ernia del disco“. La fluoroscopia può anche determinare se ci sono irregolarità nella forma del disco, che durante la radiografia appariranno come smagliature-segni sporgenti. Queste irregolarità vengono chiamate “protusioni”. Comunemente, ci si riferisce anche alle protusioni come “ernie del disco”.

Ciascuno di questi problemi al disco può causare pressione sui nervi, sul midollo spinale attorno alle vertebre e sul disco stesso, pressione che può potenzialmente causare dolore. Recentemente però, è stato scoperto che il disco intervertebrale stesso può causare dolore. Pertanto, la seconda fase del discogramma include l’iniezione di una sufficiente quantità di fluido in modo che il disco venga compresso.

Una volta che il disco è compresso, può riprodurre il dolore che il paziente di solito sperimenta. Se la compressione induce dolore, allora questa potrebbe essere una prova indicativa che il disco stesso è la fonte del dolore. Quindi, la compressione del disco aiuta a determinare se il dolore proviene dal solo disco, o invece da una o più delle altre strutture della schiena, che possono anch’esse causare dolore.

TAC

Una terza fase del discogramma può comprendere la prescrizione al paziente di una scansione TAC della schiena direttamente dopo il discogramma stesso. Una scansione TAC può fornire una vista a raggi X ad alta risoluzione di come si diffonde il liquido di contrasto nel disco. Questo può quindi aiutare a determinare dove potrebbero esserci imperfezioni o buchi nel disco. La TAC può delineare e definire le aree di irregolarità nella superficie del disco, nonché le aree in cui il mezzo di contrasto è potenzialmente fuoriuscito. Un disco che non è in grado di comprimersi durante una discografia è probabilmente rotto.

IDET

Se il disco è la fonte del dolore, ci sono alcuni potenziali trattamenti disponibili per il paziente. Uno di questi trattamenti è chiamato “IDET” o Intra-Disco-Electrothermal-Annuloplasty – un termine importante che indica semplicemente la procedura di inserimento di un filo sottile nel disco e applicazione di calore nella superficie interna. Il calore è necessario per molti motivi, uno dei quali è proprio la riduzione del dolore. Tuttavia, i medici non sono assolutamente sicuri di quale sia esattamente il meccanismo per ridurre il dolore al disco, ma credono che possa avere a che fare con lo sciogliere i nervi del dolore all’interno del disco, o l’aiutare il disco a ristrutturarsi e diventare più solido e sigillato.

Altre possibilità

La chirurgia spinale può essere un’altra possibilità per riparare il disco e ridurre il dolore. Un’altra opzione è non fare nulla e sperare che il disco si sani naturalmente. Tuttavia, non si conoscono le conseguenze a lungo termine dell’utilizzo di questo approccio per i pazienti con problemi al disco. In altre parole, non sappiamo quanti pazienti miglioreranno da soli, senza alcun intervento medico o chirurgico. Questi sono fatti importanti che, si spera, verranno analizzati dalla continua ricerca scientifica in quest’area della medicina del dolore.

Una schiena, tanti dolori

Tutti noi soffriamo, ogni tanto, di mal di schiena. Ma il dolore non è sempre uguale. Non si può parlare di un mal di schiena generico, perché a seconda della zona e del tipo di dolore si deve cercare una causa diversa. E, naturalmente, un trattamento diverso. È importante distinguere i diversi tipi di dolori alla schiena per poter fare la diagnosi corretta.

Dolore alla cervicale

Chi non conosce almeno un amico o parente che “ha la cervicale”? In realtà, tutti ce l’abbiamo, ma non a tutti questa zona anatomica causa dolore. La zona cervicale corrisponde alla parte alta della schiena, quella che si collega con il collo. Il dolore cervicale ci fa sentire bloccati e rende difficile qualsiasi movimento. Le cause sono diverse: un colpo di freddo, l’eccessiva tensione da stress, una posizione errata durante il giorno o la notte… È particolarmente frequente tra le persone che passano molto tempo (magari per lavoro) al computer o al tablet e che assumono una posizione sbagliata davanti allo schermo.

Dolore lombare

Il dolore lombare colpisce la parte bassa della schiena, quella vicino alle anche. È un dolore molto diffuso, tanto tra gli uomini quanto tra le donne. Può essere causato da un movimento errato, magari in seguito al sollevamento di un oggetto pesante; al un’ernia del disco; semplicemente all’invecchiamento.

Dolore dorsale

Il mal di schiena dorsale coinvolge la parte medio-alta della schiena, cioè la zona compresa tra le scapole, lì dove si trova, appunto, il muscolo dorsale. Può avere diverse cause. Le principali sono un movimento errato o una posizione scorretta durante il sonno. Spesso provoca dolore anche durante starnuti e colpi di tosse.

Scritto da Elisa Secci

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