In sintesi, che c’entra la performance? Cos’è, roba per atleti? L’andamento della Borsa? Un riferimento sessuale? Certo, è anche tutto ciò. Ma non è questo l’uso che ne faremo qui.
Questo termine mi piace molto. Penso che dovrebbe potersi concepire per qualsiasi persona, dalla casalinga che fa le pulizie di primavera all’escursionista che si arrampica per un sentiero di montagna; da un bambino che impara a suonare uno strumento, ad un anziano che impara a guidare. Dalla signora che vuole perdere qualche chilo senza farsi del male, agli atleti anche, certo.
Queste attività, se ci fate caso, richiedono un certo grado di abilità; possono essere fatte più o meno bene, in molti modi differenti, ed avere esiti diversi; e possono renderci più contenti, più soddisfatti di noi… Tutti, penso, desideriamo fare bene le cose che facciamo, star bene mentre le facciamo, e godere dei migliori vantaggi futuri. Tutti sappiamo anche che certi modi di mangiare possono favorire talune qualità o farci sentire meglio, che possiamo assumere certi prodotti per migliorare il nostro benessere, che un po’ di moto fa bene… Ma cosa fare? Quando? Che differenza c’è tra chi vuole andare a New York a correre la maratona, e chi vule fare un po’ di ginnastica al mattino? Quando suono la chitarra con gli amici mi fa sempre male il polso… Voglio dimagrire, ho letto che… ma allora…! … Guarda, quando ho il ciclo mi sento distrutta! Non riesco a fare niente per tre giorni di fila… Gioco a calcetto, ma prima di rendere al meglio passa sempre almeno tutto il primo tempo…
Anche questo è performance.
Performance Engineering non è solo aiutare un atleta a battere il suo primato su una distanza, ma aiutare tutti, nella vita di tutti i giorni, a fare bene le cose che facciamo, a star bene dopo averle fatte, a migliorare la qualità della nostra vita e ad essere più contenti (orpo che programma!).
A proposito, non tutti sanno di inglese: si legge Perfòrmans Inginìerin, più o meno 🙂
