Postura, esercizi e correzione posturale: cavi che tirano, molle che spingono

di Gianfranco Di Mare

Performance Engineer

Dicevamo, nello scorso post, delle attenzioni e dei distinguo da fare quando si studiano azioni e interazioni dei muscoli. In particolare, come si fa a capire quanto interviene un muscolo in un movimento compiuto da più gruppi muscolari?

Un muscolo interviene in un movimento soprattutto se si trovava già in tensione (prestirato). Facciamo un esempio semplice: fare flessioni dell’avambraccio col bilanciere (il classico curl) con la presa in pronazione (cioè con i palmi delle mani rivolti in basso), rilassando il bicipite in fase iniziale, coinvolge molto di più il brachioradiale ed il brachiale anteriore, muscoli monoarticolari che coadiuvano la flessione dell’avambraccio, principalmente effettuata dal bicipite. Il bicipite, infatti, è anche supinatore della mano.

Un altro modo per ridurre l’intervento del bicipite è utilizzare la famosa panca Scott, che consente di tenere il braccio leggermente anteroposto (il bicipite, infatti, è anche anteropositore del braccio). Al contrario, stare sdraiati su una panca inclinata e fare bicipiti con manubri pretensiona i bicipiti, perché li stira; e dunque ne esalta il lavoro. Chiarita la meccanica della cosa, torniamo alla postura

L’intervento percentuale (rispetto ai muscoli coagonisti) del deltoide anteriore nell’intrarotazione del braccio è molto più cospicuo se siamo con le braccia aperte lateralmente e supini piuttosto che proni; cioè, se il muscolo era già contratto, meglio se anche allungato.

Ricapitolando, il ruolo di un muscolo in un movimento dipende dalla posizione di partenza e dallo stato neurologico del muscolo.

Un secondo aspetto che merita attenzione riguarda, come dicevamo, l’allenamento. Molti di questi muscoli svolgono parecchie azioni, come il trapezio: alcuni suoi fasci sollevano le spalle, altri le abbassano, altri le tirano indietro! E dunque non è corretto né utile dire che se alleniamo i trapezi le nostre spalle tenderanno ad alzarsi (o ad abbassarsi): occorre essere molto più accurati, sia nel lavoro che nell’analisi cinesiologica.

Restate connessi, si continua nel prossimo post! Intanto vi ricordo che questa serie di articoli è cominciata qui.

Image courtesy laviadeltaichi.it

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