In estate, complice la frequentazione di stabilimenti balneari e piscine, il numero di persone infette da verruche aumenta considerevomente, e questo perché il clima caldo e umido favorisce la sopravvivenza del virus del papilloma umano (HPV) della famiglia Papovaviridae.
Le verruche – ne parliamo oggi su Scienza e Salute 2.0 – sono formazioni benigne costituite da un nucleo di tessuto interno alimentato da vasi sanguigni e rivestito da vari strati di tessuto epiteliale.
Le più dolorose sono sicuramente le verruche plantari che compaiono solo sulla pianta del piede e si distinguono dai calli in quanto interrompono il tracciato di linee e rilievi presenti sulla cute che costituiscono l’impronta del piede e perché presentano all’interno dei puntini scuri.
Abbiamo visto su Scienza e Salute 2.0 quali sono i rimedi normalmente utilizzati per eliminare le verruche, ma qui su Rimedi Naturali vi vogliamo parlare dei rimedi alternativi, quelli della nonna, ma anche quelli omeopatici.
Il primo passo è sicuramente la prevenzione: lavatevi accuratamente (con acqua e sapone) la pelle, soprattutto dopo aver frequentato piscine, docce pubbliche, spiagge dove, inoltre, la regola è quella di indossare sempre ciabatte di gomma; le ferite vanno sempre lavate e disinfettate perché sono esposte alla formazione di verruche e di altri virus.
Contro le verruche è possibile preparare un rimedio naturale al 100%, da applicare localmente, composto da: foglie fresche di calendula, succo fresco di cipolla o di fico, o radice fresca di celidonia e di glicerina, in parti uguali.
L’omeopatia prevede:
– Dulcamara 7CH, 4 granuli 2 volte al di’: per le lesioni piane, lisce, localizzate soprattutto su volto, dorso delle mani, schiena;
– Nitricum Acidum 7CH, 3 granuli: per verruche soprattutto plantari, giallastre, che diventano molto dolorose e sanguinanti;
– Ferrum Picricum 5 CH, 5 granuli al giorno: verruche dolorose di colore tendente al rosso;
– Antimonium Crudum 7CH, 5 granuli al di’: verruche particolarmente dure, qualsiasi sia la loro localizzazione;
Al trattamento omeopatico va aggiunta – riporta il Corriere da cui ho tratto queste preziose informazioni – l’ applicazione locale di tintura madre di Thuia Occidentale.