Squat: ancora cose a metà

Continuiamo il discorso del post precedente. Molti fanno eseguire il mezzo squat utilizzando una sedia, su cui fanno letteralmente sedere l’atleta, il quale in effetti si siede e si rialza in continuazione. Devo dire che non sono molto entusiasta di questa soluzione, che forse nasce dal desiderio di far fare meno fatica a chi esegue l’esercizio… Secondo me il piano d’appoggio, se c’è, deve solo servire da riferimento per l’atleta il quale, quando percepisce il contatto con le cosce ed i glutei, non farà altro che invertire il movimento, e tornare su.

Io credo che questa tecnica favorisca, tra l’altro, una esecuzione dell’esercizio più pulita e, in definitiva, corretta: paradossalmente, se l’atleta è fuori forma, rialzarsi partendo da una condizione di completo rilassamento lo costringe a volte a slanci e contrazioni muscolari repentini ed incontrollati.

A mio avviso, quindi, doveste avere solo un riferimento per sentire quanto scendete. Col progredire degli allenamenti e della vostra forma, scegliete un riferimento sempre più basso, in modo da compiere ripetizioni sempre più complete: presto arriverete all’esecuzione standard.

Se non avete sedie di tutte le altezze (vi capisco…), prendetene una piuttosto bassa e metteteci sopra una pila di libri: ogni tanto ne toglierete uno…

Buona accosciata

 (Image courtesy momentumsports.co.uk)

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