Candidati esclusi dalle regionali a rischio depressione?! Ecchissenefrega!

Scusate lo sfogo, ma la notizia pubblicata ieri da AdnKronos salute è di quelle da far rizzare i capelli in testa.

Infatti, secondo quanto riportato dall'Agenzia i componenti delle liste escluse alle prossime regionali di Lazio e Lombardia "stanno vivendo in queste ore momenti difficili", perché, come spiega l'esperta intervistata per l'occasione Marialori Zaccaria presidente dell'Ordine degli psicologi del Lazio, "l'investimento emotivo, esistenziale e personale, oltre che economico è, in questi casi, davvero enorme" e di conseguenza, "anche la frustrazione apre voragini abissali a livello di emozioni".
È la stessa situazione in cui può trovarsi "un atleta che si prepara ad una gara e poi viene escluso dalla competizione per un problema formale" ha aggiunto poi Zaccaria,  giocando il jolly della metafora sportiva che nell'Italia pallonara rende meglio un'idea e fa sempre la sua porca figura.

Per fortuna loro (nostra non sono così sicura!) la particolare personalità che di solito caratterizza chi si impegna attivamente in politica e la tendenza conseguente a convertire la frustrazione in rabbia, potrebbe salvarli dagli effetti psicologici negativi che, in casi "normali", quando si ha una fortissima frustrazione senza colpa, può portare anche a depressioni e malattie psicosomatiche. "C'è sicuramente una grande delusione", ammette infatti Zaccaria, ma "il profilo del politico candidato all'elezione, così come quello dell'atleta (e dajè), è quello di una persona estremamente competitiva che, in generale, trasforma la sua frustrazione in una rabbia che lo rende ancora più agguerrito".

A parte il fatto che in questo caso se è davvero "senza colpa" andrà dimostrato in appello, ma è possibile che dobbiamo preoccuparci delle possibili reazioni emotive di questi candidati, quando in Italia ci sono milioni di persone davvero malate, sole e disperate a causa di una vera frustrazione senza colpa?
Perché non proviamo a chiedere alle migliaia di disoccupati che hanno perso il lavoro a causa della crisi economica che cos'è "una frustrazione senza colpa"?

Occupandomi da un po' di giornalismo sono consapevole del fatto che questa dichiarazione da parte dell'esperta potrebbe essere stata "sollecitata", ma che in realtà non credesse nemmeno lei nell'esistenza di un problema di cui occuparsi. E infatti è proprio l'esperta a precisare subito dopo che difficilmente si tratta di persone che, di fronte ad un tale 'colpo', si chiudono in se stesse aprendo le porte alla depressione. "Non credo – dice inoltre – che i candidati abbiano bisogno di uno psicologo per superare questa crisi. Gli basterà esprimere la loro rabbia a parole, anche con durezza, e sicuramente non mancheranno le occasioni".

Dichiarazioni di un esperto sollecitate con una domanda precisa sui potenziali rischi per la salute di un personaggio famoso, come probabilmente è avvenuto in questo caso, possono anche avere un senso se servono a chi ne segue le vicende attraverso i media per apprendere qualcosa sulla sua salute e in questo blog ve ne ho riportate diverse che avevano proprio questa scopo, vedi l'ultima sui rischi per i partecipanti a L'isola dei famosi che hanno optato irragionevolmente per interventi estetici last minute prima di partire.

Questa notizia mi sembra, tuttavia, oltre che inutile, anche offensiva per tutti quelli che a vario titolo devono confrontarsi ogni giorno con le difficoltà del vero disagio mentale.
Senza contare poi che a far rabbrividire è anche la tempistica.
Troppo irritante e doloroso leggere questa dichiarazione a fianco di quella ben più importante di Andrea Tomat, presidente Confindustria Veneto, che nel riportare la notizia del suicidio di un imprenditore come conseguenza della crisi, il 13° nella regione dall'inizio dell'anno, ha voluto dimostrare vivo rammarico ammettendo che "di fronte a queste tragedie, in cui il nostro primo pensiero deve andare innanzitutto alle famiglie ci può essere solo un sincero dispiacere per non essere riusciti ad aiutare come avremmo voluto e dovuto questi imprenditori".

La situazione è drammatica e lo stanno toccando con mano proprio psichiatri e psicologi, a cui sempre più spesso tocca raccogliere i cocci di anime fatte a pezzi da un'economia schiacciante.
Sedersi e aspettare il prossimo morto sui cui piangere non può essere la soluzione. Bisogna fare qualcosa. Tomat sollecita l'intervento urgente e congiunto, suggerisce soluzioni possibili: "Dobbiamo impegnarci, – sottolinea – Associazioni datoriali con tutte le istituzioni pubbliche e private, per alzare ancora di più il livello di attenzione e di sensibilità. Serve un tavolo permanente di dialogo effettivo per trovare insieme le risposte a difficoltà reali, non più rinviabili. Non possiamo permettere che la soluzione di tali problemi siano la disperazione, la solitudine o addirittura la perdita della vita".

Ed è precisamente per tutti questi motivi che la preoccupazione di AdnKronos per i fantomatici effetti negativi della delusione dei candidati esclusi dalle regionali mi indigna.

Meglio sarebbe stato dare spazio solo all'appello di Tomat e al messaggio importantissimo dato Mauirizio Pompili, coordinatore del Centro anti-suicidi dell'ospedale Sant'Andrea di Roma, che commentando i nuovi casi di suicidio di queste ore legati alla perdita di lavoro ha spiegato chiaramente come individuare le persone più esposte al rischio.

Il suicidio non è mai un fulmine a ciel sereno. – Riferiva ieri Adnkronos Salute – Tanto più in una persona che ha perso il lavoro. "Chi si toglie la vita lancia sempre dei segnali prima, che vanno monitorati". E persino "un'eccessiva e immotivata serenità dopo una grave angoscia rappresenta un chiaro campanello d'allarme" così come "dare via un oggetto a cui si tiene molto". A dirlo è Mauirizio Pompili, coordinatore del Centro anti-suicidi dell'ospedale Sant'Andrea di Roma.
Perdere il lavoro rappresenta un rischio di togliersi la vita – spiega l'esperto – per persone fragili, che già vivono una forte angoscia esistenziale. "E' una condizione che implica perdita, insicurezza, vergogna e anche colpa verso la famiglia", continua. Per questo nelle persone che vivono questo forte disagio vanno valutati i segnali come il cambiamento del comportamento, l'insonnia, la minore cura dell'aspetto fisico, le dichiarazioni sull'inutilità della vita. "Queste cose non devono mai essere sottovalutate", continua Pompili segnalando altri comportamenti 'allarmanti' come dare via oggetti che prima erano considerati importanti o un'inspiegabile serenità dopo un periodo d'angoscia. "E' il segnale che si è trovato il modo per risolvere quel dolore mentale insopportabile per il quale non si vede più via d'uscita", precisa.
Per Pompili, inoltre, è importante "soprattutto in questa fase di crisi economica", che le istituzioni e le aziende puntino sulla prevenzione. "Vanno individuate – conclude – anche sul luogo di lavoro, con l'aiuto di esperti, le persone a rischio che devono essere indirizzate a professionisti che possono sostenerle, soprattutto in caso di licenziamento".

E se poi, se si volevano proprio sfruttare le vicende dei candidati alle regionali per fare informazione sanitaria si poteva benissimo far commentare ad un nutrizionista le dichiarazioni di Roberto Formigoni che nei giorni scorsi si vantava di aver perso 18 chili (!!!) in 4 mesi per essere "più leggero" in vista di questa tornata elettorale.
Qui sì che ci sarebbe motivo per preoccuparsi della salute di un politico che queste scempiaggini le fa e di rimando della nostra che per l'ennesima volta ci vediamo propinare il messaggio supermagro è bello!

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