di Gianfranco Di Mare
Performance Engineer
Uno dei problemi più stringenti per chi soffre di cellulite è, come dicevamo, che ci sono tante soluzioni che sembrano funzionare: massaggi, creme, infrarossi… nessuna di queste soluzioni, però, appare risolutiva sul lungo termine, o per un numero sufficientemente vasto di persone.
La motivazione per questi fallimenti è che se non si interviene alla base del problema non si avranno che risultati parziali o di breve durata. Un po’ come nel paradosso evengelico dell’uomo che cercava di travasare il mare dentro una buca sulla spiaggia, finché esisterà una componente patogena che (pre)dispone alla malattia, non sarà una soluzione locale a darci la chiave del problema.
Problema che, nel caso della cellulite, è un dismetabolismo, cioè un modo anomalo di funzionare di alcuni dei nostri metabolismi. Una patologia che spinge alcune delle nostre cellule lipidiche a chiudersi in un guscio duro, che le tiene fuori dai normali circuiti metabolici. E più si dimagrisce più, a volte, la cellulite si evidenzia.
Avevo detto che l’unica soluzione seria alla cellulite è rappresentata, a mio avviso, da una combinazione di terapia nutrizionale (non una semplice dieta) e da una terapia fitologica. Negli ultimi post ci siamo quindi occupati di una componente importantissima della terapia anticellulitica, quella nutrizionale. Siamo scesi nel dettaglio di parecchie sostanze nutrizionali che possono aiutarci o contrastarci nei nostri sforzi per guarire dalla cellulite, e prossimamente affronteremo la componente fitologica con quello che ritengo in assoluto il miglior prodotto fitologico per combattere la cellulite.
Ma ricordate che solo uno shock metabolico può invertire la tendenza patologica delle nostre cellule. Non sottovalutate quindi l’aspetto nutrizionale, e ricordate che una dieta dimagrante può davvero poco nei confronti della cellulite, specie se mal concepita.
Al prossimo post!
