Fitofarmaci e guida in stato di ebbrezza

Assumere fitofarmaci e altri rimedi naturali prima di mettersi al volante di un auto potrebbe costare caro. Secondo una recente sentenza della Cassazione Penale “non può escludersi la colpa di un imputato del reato di guida in stato di ebbrezza che dichiara l’assunzione nel corso della giornata di gocce di questo tipo di rimedi naturali in soluzione alcolica“.

Il caso giudiziario da cui è scaturita questa decisione destinata a far riflettere riguardava, infatti, una signora che per giustificare la positività al test del palloncino dichiarava di aver ingerito un numero non meglio precisato di gocce di fitoterapici, ammettendo così, implicitamente, di essere a conoscenza del contenuto alcolico della preparazione in questione.

La giustificazione non avrebbe potuto, comunque, venir accolta, essendo evidente anche sui flaconi e sulla prescrizione medica l’indicazione della presenza di alcool al 70 per cento.

La piena consapevolezza dell’imputata della composizione alcoolica dei fitofarmaci ingeriti, – si legge ancora nella sentenza – implica necessariamente l’integrazione degli estremi della colpa, non valendo comunque a scriminarla la tesi difensiva, secondo cui non era stata informata dai medici della possibilità d’innalzamento del tasso alcolemico (circostanza, peraltro, che rientra nel notorio) e del fatto che la loro assunzione non le consentiva di porsi alla guida di un’autovettura.

Meglio saperlo prima. Anche perché adesso c’è un precedente che farà scuola.

Fonte: www.dirittosanitario.net [Caso discusso dall’Avv. Ennio Grassini]

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