Giustizia e subito!

"È grande il dolore che ci accompagna da quel maledetto giovedì notte in cui i nostri cuori sono stati spezzati così come la vita dei nostri figli e di chi gli sta vicino. Quella notte doveva essere una come tante, vissuta liberamente con la spensieratezza della loro età, ma questi due giovani ragazzi sono stati brutalmente ‘aggrediti, umiliati, seviziati e privati della loro dignità. Hanno dovuto subire l'aggressione più vile e vigliacca che esista per un uomo e per la sua donna.

Nonostante tutte le parole che sono state spese per questa triste vicenda, niente può descrivere le atrocità di cui sono stati capaci questi mostri che non possono essere definiti persone. I nostri figli sono costretti a farsi coraggio per affrontare le loro paure in ogni momento, perché quando chiudono gli occhi è ancora vivo il ricordo di quel terribile incubo. Lei ha ancora davanti agli occhi l'immagine di quei mostri che accanendosi sul suo corpo ne approfittavano con violenza e lui sente ancora le urla e l'impotenza di non poter fermare così vili atrocità. La loro voglia di vita li porta ad essere uniti in questo calvario per cercare di riprendersi il loro futuro. Ogni giorno anche noi cerchiamo di esser loro vicini, cerchiamo di trovare ‘il modo giusto' per incoraggiarli ad andare avanti in questa brutta realtà, bruscamente segnata dalla cattiveria e dalla malvagità".

È il testo della lettera che i genitori dei due ragazzi aggrediti la scorsa settimana a Guidonia da un gruppo di violentatori romeni hanno inviato al presidente della Repubblica, ai presidenti del Senato e della Camera, al capo del Governo, e al ministro della Giustizia.

Ormai la conoscerete tutti visto che è stata letta nel corso dell'edizione delle 12,25 di Studio aperto, il tg di Italia 1, e poi riportata negli altri Tg delle edizioni successive.

Chiedono giustizia e una società migliore.

Da cittadino non posso fare altro che condividere le parole dei familiari. Credo infatti che le Leggi vadano cambiate e subito: le scarcerazioni facili, la messa in prova, le assoluzioni o gli indulti hanno portato solo alla convinzione che tanto in questo Paese nessuno paga mai per le sue colpe e quindi si può fare tutto quello che si vuole. Stuprare, uccidere per vendetta o per soldi, dare fuoco a qualcuno per noia! Ma siamo impazziti?!

Da medico non posso che ricordare tutte le persone vittime di simili atrocità viste nella mia seppur breve carriera e pensare a quanto dolore fisico e morale queste atrocità procurino alle vittime dirette e ai loro familiari. Un effetto domino che trascina in un inferno decine di persone.

E tutto per il piacere e il divertimento di pochi mostri?
No, io mi rifiuto di crederlo e non ci sto. Continuare a tollerare questa situazione di deriva sociale e morale in silenzio è connivenza di reato e io mi rifiuto di credere che non si possano cambiare le cose.

È ora di dire basta! Chi sbaglia dovrà pagare.
E ripubblicando questa lettera voglio contribuire a rafforzare il messaggio, affinché non cada nel dimenticatoio. Perché non c'è niente più delle parole di chi il dolore lo sta vivendo sulla sua pelle che possa sbloccare le coscienze assopite o annoiate di carnefici, legislatori e di tutti noi che facciamo ci indigniamo e preoccupiamo al massimo per lo spazio di un secondo, quel tanto che basta per dire "caspita avrei potuto esserci io lì"!

Basta tollerare e basta perdonare! Non voglio più sentire di un innocente che viene dato alle fiamme per noia!!! Se potessi, prenderei quei quattro deficienti e li trascinerei davanti a quel poveretto per fargli vedere minuto dopo minuti che diavolo hanno combinato. Potrebbe soffrire le pene dell'inferno per mesi e non sopravvivere nemmeno. Sto male al solo pensiero.
Portateli, portateli in ospedale a vedere gli effetti della loro noia, così quando saranno in carcere, – perché è lì che devono andare e restare – avranno incubi con cui dilettarsi e non si annoieranno più.

Basta! Giustizia e subito!

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