I regali alla Montalcini salveranno la ricerca italiana?

Un programma per far rientrare in Italia i nostri cervelli transfughi che porta il suo nome e 500 mila euro per salvare Ebri, l'European Brain Research Institute che ha creato.

Sono questi i due importanti regali che il Ministero dell'Istruzione, università e ricerca (Miur) ha fatto alla scienziata Rita Levi Montalcini per il suo centesimo compleanno.

Ma faranno tutti contenti e, soprattutto, basteranno per salvare la bistrattata ricerca italiana?

Io un po' di dubbi li ho, però questi regali almeno ci sono, quindi almeno vediamoli.
Innanzitutto, riconoscendo "l'impegno profuso dalla studiosa per favorire i giovani ricercatori che vogliono sviluppare la propria attività di ricerca in Italia e lo scambio culturale tra istituzioni italiani ed estere", il Miur ha deciso di istituituire il programma 'Rita Levi Montalcini', per favorire l'internazionalizzazionedell'università italiana, e offrire ai giovani studiosi stranieri e italiani impegnati all'estero l'opportunità di svolgere attività didattica e di ricerca in Italia. Ogni anno il dicastero di viale Trastevere riserva una quota del fondo di finanziamento ordinario per stipulare contratti di ricerca a tempo determinato, ma quest'anno, destinando 6 milioni di euro al 'Programma Montalcini', ha stanziato il doppio dei fondi stanziati nel 2008.
"Con il 'Programma Montalcini' – ha spiegato il ministro Mariastella Gelminivogliamo incentivare il rientro dei cervelli e offrire ai giovani ricercatori la possibilità di realizzare i propri progetti in Italia. Investire nella ricerca significa credere nel futuro e nelle enormi potenzialità del nostro Paese. Il 'Programma' è dedicato a Rita Levi Montalcini perché il Premio Nobel è un esempio per ogni studioso e per tutti i nostri giovani".

Grazie a queste risorse sarà possibile stipulare almeno 30 contratti triennali, rinnovabili per un ulteriore triennio dopo aver ricevuto una valutazione positiva dell'attività svolta. Il compenso annuale per ciascun giovane ricercatore è di 35 mila euro annui. Il progetto è rivolto agli studiosi di ogni disciplina e nazionalità in possesso del titolo di dottore di ricerca conseguito da non più di sette anni, impegnati all'estero in progetti di ricerca da almeno tre anni.
La selezione dei progetti di ricerca è affidata a un comitato nominato dal ministro, composto da sette personalità del mondo scientifico, che procederà alla valutazione dei progetti di ricerca presentati. I ricercatori selezionati per il 'Programma Montalcini' presenteranno una relazione sull'attività didattica e scientifica svolta e, al termine del contratto, una relazione complessiva. Il contratto potrà essere rinnovato per una sola volta, soltanto se l'Università e il comitato avranno giudicato positivamente l'attività svolta nei tre anni dal ricercatore.

Il ministro Mariastella Gelmini ha poi voluto fare un altro regalo a Rita Levi Montalcini, liberando dal ministero altri 500 mila euro da mettere a disposizione dell'Ebri, European Brain Research Institute, il centro di ricerca scientifica nazionale interamente dedicato allo studio delle neuroscienze, fondato proprio da Rita Levi Montalcini. Il centro, da anni impegnato a studiare il sistema nervoso centrale e a capire le basi molecolari delle malattia neurologiche e neurodegenerative come l'Alzheimer, è una tra le realtà virtuose che permettono agli studiosi italiani di svolgere attività di ricerca nel proprio Paese. "Sono lieta di poterle dire che il suo Ebri continuerà a vivere. – ha detto il ministro annunciando personalmente il finanziamento alla scienziata mercoledì, nel corso dei festeggiamenti per il  secolo di vita in Campidoglio – Non potevamo restare indifferenti di fronte all'allarme che lei ha lanciato nei giorni scorsi sul futuro di questo centro. L'Ebri deve continuare a vivere".

Certo che, considerata la cronica emorragia di fondi per la ricerca italiana degli ultimi decenni, è difficile pensare che questi "regali" possano salvarla. Senza contare che i 500 mila euro a Ebri faranno giustamente storcere il naso a più di un ricercatore non coinvolto negli studi di questo Centro. Ma se li possiamo interpretare come un'inversione di tendenza che si manterrà anche nei prossimi anni, senza dover aspettare un altro compleanno centenario di qualche nostro illustre scienziato, allora ben vengano.

Lascia un commento

Azzurri a Vancouver: gli italiani li vedono così!

Come fare la dieta disintossicante e dimagrante per perdere 3 Kg in una settimana

Leggi anche
Contentsads.com