La musica ad alto volume alza il gomito

Chissà se lo sapevano i gestori dei locali pubblici come discoteche, Disco bar, Pub e Night club che anche il volume della musica, influisce in modo proporzionale sul consumo di alcool?
Il loro sacrificio di lavorare molte ore al giorno con musica sparata così forte da diventare rumore avrebbe almeno un senso. Probabilmente lo avevano capito, almeno a livello intuitivo, basandosi sulla loro esperienza.

Ora però a dar credito a quella che poteva sembrare solo una sensazioni c'è anche la conferma scientifica: più alto è il volume della musica nel locale più alto è il consumo di alcol.

Lo ha dimostrato una ricerca condotta in Francia i cui risultati, già anticipati dagli autori dello studio, verranno pubblicato sul numero di ottobre della rivista Alcoholism: Clinical & Experimental Research.
"Precedenti ricerche avevano già dimostrato che in media si tende a bere di più in posti in cui vi è molto rumore o musica ad alto volume che in luoghi silenziosi. Noi abbiamo voluto disegnare uno studio che fosse basato su prove di efficacia per verificare che questa intuizione fosse corretta e, soprattutto, per cercare di comprendere a cose fosse dovuta la scelta di bere di più", ha dichiarato Nichols Guégen, uno degli autori dello studio.

I ricercatori sono quindi andati direttamente "sul campo" conducendo lo studio in alcuni bar francesi dove, in accordo con i gestori, hanno modificato il volume della musica e scelto delle sonorità che superassero gli 88 decibel osservando poi se e come cambiava il consumo di alcolici in relazione al volume della musica. Hanno così potuto verificare che la musica ad alto volume ha un effetto benefico sulle tasche dei gestori ma non sulla salute dei clienti. A quanto pare i gestori avevano visto giusto … si vede proprio che l'ansia da guadagno aguzza l'ingegno!

Comunque sia e ammesso che gli interessi sapere il perché i ricercatori lo hanno pure capito. "La musica elevata impedisce alle persone di parlare tra loro, a tutto vantaggio del boccale di birra o del bicchiere di vino che viene svuotato con più facilità. In pratica il volume troppo elevato ha un impatto negativo sulla socialità; è pacifico, per esempio, che in discoteca sia veramente difficile scambiare due parole con il vicino" hanno spiegato i ricercatori.

A questo punto mi rimane un piccolo dubbio, anche se ho paura di intuire la risposta: e le droghe? Se è vero che le droghe trangugiate a iosa insieme all'alcol proprio in questi locali, si assumono, come dicono molti ragazzi per sentirsi più a proprio agio con gli altri e socializzare, non sarà che il volume della musica, riducendo la possibilità di interagire con gli altri, finisce per incrementare il bisogno di consumare anche tali sostanze?

In attesa di ulteriori ricerche che confermino o smentiscano il mio sospetto, vi aggiungo che i ricercatori hanno fatto notare però come "la musica avrebbe anche il potere di "risvegliare" il cervello: un buon ascolto serve infatti per ricaricare i neuroni e questo stato di maggiore prontezza e di minore stanchezza aumenta la capacità di percezione del mondo. Quindi la musica fa bene a patto che venga ascoltata ad un volume corretto e non annichilente".

Che sia un suggerimento velato per i ragazzi, della serie "procuratevi degli "ammortizzatori" del suono in modo che la musica rimanga ad un livello tale per cui possiate capire quanto state bevendo e quanto vi stanno fregando le uniche persone da cui dovreste davvero guardarvi"?

Beh! Anche se non era loro intenzione ormai ve l'ho detto. Ragazzi aguzzate anche voi l'ingegno davanti a chi si sta approfittando della vostra ingenuità. E alla luce dell'ennesima giovane vita spezzata da una delle tante droghe acquistata con una colletta ad un rave party, mi pare pure ora che vi svegliate!

Fonte: Research Society on Alcholism

Fonte immagine: Kasu-Network via Con-sostanza del portale Con-tatto, è molto bello e pensato a misura di giovane: io una visitina gliela farei anche perché c'è praticamente tutto quello che potrebbe interessarvi, musica, affetti, cinema, tendenze, … !

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