Microsculture in punta di matita

Vi piace questa giraffa?

È una delle tante sculture che Dalton Ghetti, un artista americano con una  mania tutta particolare, ha plasmato con le sue manine.
Indovinate un po' dove.

Questa seconda immagine non vi aiuta?
E questa?

Allora dovete proprio andare a leggere e vedere, anche il resto del post.
Eh sì, avete proprio visto bene. Roba da far invidia agli amanti della nanoarte. Come ogni bravo artista, Dalton sa che la punte delle matite non si fa col temperino ma con un coltellino. Ci vuole un po' più tempo, ma questa attività, apparentemente inutile e noiosa, al nostro sculture ha fatto venire l'idea singolare di riciclare le vecchie matite destinate al cestino, per farne dei piccoli capolavori scolpiti nella grafite.
E sappiamo tutti quanto sia delicato questo materiale che va a formare la maggior parte delle mine, la anime delle matite.

L'amico che me l'ha segnalato via mail cita, infatti, Honoré De Balzac: "La pazienza è ciò che nell'uomo più assomiglia al procedimento che la natura usa nelle sue creazioni". E di pazienza questo artista ne ha davvero molta, oltre all'indiscutibile talento.
Soprattutto pensando al tempo che ci mette a farle. Talmente tanto tempo, racconta lui stesso, che "quando lo dico la gente quasi non ci crede e si stupisce per la mia pazienza. Ma è un bell'esercizio perché al giorno d'oggi tutto si fa in modo veloce, velocissimo… troppo".

Sarà, ma ci mette così tanto che alla fine si è affezionato alle sue creature al punto che gli diventa impossibile separarsene. E, infatti, i suoi micro-capolavori di grafite non sono in vendita. Dalton li fotografa e ne fa dei poster, questi sì destinati agli estimatori disposti ad acquistarli.

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