Mina le canta su Bolle, ma stecca!

"Roberto Bolle omosessuale? Chissenefrega!"
D'accordo, il concetto è chiaro e anche condivisibile! Meno chiaro è perché a dirlo sia stata Mina. Ma come? Lei che ha fatto della difesa della sua privacy un cavallo di battaglia, ora corre il rischio di esporsi troppo per difendere la privacy altrui? Cos'è, l'effetto Sanremo?

Va bene che in fondo la sua protesta l'ha fatta con una lettera pubblicata ieri in prima pagina sul quotidiano La Stampa e non partecipando a un talkshow televisivo, ma a me fa effetto lo stesso.

Sarà perché il coming out di Roberto Bolle, vero o presunto che sia, mi aveva lasciata di sasso, ma sinceramente facevo a meno di questa "canzone" di Mina. Il "testo" mi pare ovvio e scontato.
"Ma siamo ancora lì? Ma veramente a noi che siamo martellati dai media con le storiacce dei Vip interessa se uno è o non è omosessuale?" – ha scritto infatti Mina riguardo alle polemiche sul presunto coming out dell'etoile – "Non ci voglio credere".

E non ci voglio credere nemmeno io che Mina abbia sprecato tempo e spazio per dire questo. A che serve, se non ad alimentare ancora l'attenzione su questa questione?!

Ma lei ribadisce il concetto: "Chi troverei nel letto di Roberto Bolle se facessi un blitz, un mattina, nella sua casa o nel suo albergo? Potrei trovare la strega di Biancaneve, Brad Pitt, Rita Levi Montalcini, Monica Bellucci, un battaglione di alpini, una squadra di pallavolo femminile -prosegue Mina nella missiva – E allora? Ma lo vogliamo dire un bel chissenefrega? Lasciamolo in pace. Ha altro da fare che smentire supposti outing apparsi sui giornali francesi o italiani o americani".

E lei che ne sa?! C'è pure lei la mattina, nella sua casa o nel suo albergo? Finiamola con queste storie dei vip tormentati dal gossip o da giornalisti che travisano sempre le loro parole. E che siamo tutti deficienti? Perché Bolle non ha smentito subito il periodico francese, invece di aspettare che qualcuno in Italia se ne accorgesse?

Cosa credono? Che i problemi li hanno solo loro? Non li vogliamo considerare i poveri comuni mortali che devono dimostrare in ogni istante della loro vita chi sono e cosa fanno a dei perfetti estranei e tutto nei limiti di legge? Invalidi che ogni minuto devono perdere tempo e denaro per dimostrare che no, il viaggio a Lourdes non ha fatto il miracolo: le gambe non sono ricresciute, la vista non è tornata, ecc. Donne che ai colloqui di assunzione devono sentirsi rivogere domande sulla loro vita sentimentale o la volontà di avere figli perché sai, assumere qualcuno che poi ti fa il dispetto di rimanere incinta sarebbe sgradevole!

Per fortuna, Mina un po' si ricorda di loro e infatti aggiunge "Oltre a lui, per pietà, lasciamo in pace quei pochissimi che, per fortuna, non hanno voglia di mettere in piazza cosa fanno, con chi lo fanno, perché lo fanno. Vedo in giro per le televisioni una mancanza di discrezione, di sensibilità, un malcostume sempre più triviale", ma ho come la sensazione che non abbia capito che dalla televisione se si vuole ci si può difendere, da altre cose no! Posso evitare di andarci in tv a raccontare i fatti miei e se mi avvicinano per strada con una telecamera o un microfono posso evitare, gentilmente o meno, di rispondere a domande personali o ambigue. Esattamente come avrebbe potuto fare Roberto Bolle. Ma non posso evitare di rispondere a un potenziale datore di lavoro se temo che questo mi farebbe fallire il colloquio di assunzione e io ho il mutuo da pagare.

È troppo facile parlare quando puoi ancora permetterti di scegliere. Ma è quando non puoi più che si fa grigia e la tv o i giornalisti non sono il problema principale.

"Più giù, più in basso e più giù, fino a toccare il fondo" scrive infine Mina. Appunto!

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