Oltre l'estetica e la psichiatria, da Hans Prinzhorn in poi

Natale si avvicina a grandi passi e i soliti sondaggi ci dicono che quest’anno, a fronte di una caduta generale dei consumi, i libri manterranno un posto di tutto rispetto nella lista degli acquisti per i regali degli italiani. Come è tradizione Arte e salute cercherà di darvi una mano nella scelta dei libri da regalare (o regalarvi) con titoli che sembrano pensati apposta per le tematiche di cui ci occupiamo. Arte e salute, possibilmente insieme, ma anche medicina e psicologia dello sport e scienze a tutto tondo.

Cominciamo subito con un libro che è perfetto per questo scopo e che abbiamo la fortuna di poter conoscere direttamente dalle parole dell’Autore prima dell’acquisto.
Venerdì 3 dicembre alle ore 11 nell’Aula Magna di Santa Cristina a Bologna, Roberto Boccalon e Sara Ugolini presenteranno, infatti, il libro di Fiorella Bassan, Al di là della psichiatria e dell’estetica. Studio su Hans Prinzhorn, (Lithos editore, 2009)

Per chi non lo sapesse Hans Prinzhorn (1886-1933) è stato storico dell’arte e psicoterapeuta, ma soprattutto un antesignano dello studio delle infinite vie di contatto possibili tra la produzione artistica e la vita mentale. Nel suo pionieristico lavoro del 1922 su “La produzione plastica dei malati mentali“, presentò un materiale d’eccezionale interesse psichiatrico ed artistico, ovvero una collezione imponente di disegni, quadri, sculture (nell’immagine in alto un esempio) di circa 450 pazienti ricoverati in cliniche ed asili europei, offrendo così i lineamenti di una prima, provvisoria, teoria della figurazione aperta ai problemi della psicopatologia.
Aprendo la strada a un nuovo modo di guardare tanto l’arte quanto la psichiatria dischiuse davanti agli occhi di chi voleva vedere un mondo tutto da esplorare. Il libro di Prinzhorn ebbe subito un notevole successo: si presentava come un libro d’arte, ricco di immagini – “il più bel libro di immagini che ci sia”, come ebbe a dire Paul Eluard – dedicato a un argomento finora relegato a studi psichiatrici.

La sua influenza negli anni tra le due guerre fu enorme, sia in ambito psichiatrico sia in ambito artistico, anche se non sempre riconosciuta. Basti pensare all’influsso su artisti come Alfred Kubin, Paul Klee, Max Ernst, Jean Dubuffet. La modernità di Prinzhorn, avvertita acutamente dai suoi contemporanei, ancora ci interroga. La crisi del senso, la disgregazione, la frammentarietà, assieme al disagio di un’estraneità perturbante, sono parte della nostra modernità e delle forme che la riflettono.

Allora che ne dite?! Non è perfetto per Arte e salute? E poi dite che non vi voglio bene!

Fonte:
Prof. Stefano Ferrari
International Association for Art and Psychology
Sezione di Bologna
c/o Dipartimento delle Arti Visive
piazzetta Morandi, 2 – 40125 Bologna

http://www.artepsicologia.com/
http://www.psicoart.unibo.it/

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