Una poesia dell’autore di Myricae per gli auguri a tutte le mamme
Quest’anno ho scelto la poesia per gli auguri a tutte le mamme del mondo in occasione della loro festa. Si tratta di “Mia madre” di Giovanni Pascoli di cui nel 2012 si celebra il centenario della morte. Ma non è per questo particolare che ho fatto tale scelta che a qualcuno magari sembrerà un po’ triste: è il mio modo per dire ai tanti figli che la mamma c’è per sempre, oltre se stessa e anche oltre la vita.
MIA MADRE
Zitti, coi cuori colmi,
ci allontanammo un poco.
Tra il nereggiar degli olmi
brillava il cielo in fuoco.
… Come fa presto sera,
o dolce madre, qui!
Vidi una massa buia
di là del biancospino:
vi ravvisai la thuia,
l’ippocastano, il pino…
… Or or la mattiniera
voce mandò il luì;
Tra i pigolìi dei nidi,
io vi sentii la voce
mia di fanciullo… E vidi,
nel crocevia, la croce.
… sonava a messa, ed era
l’alba del nostro dì:
E vidi la Madonna
dell’Acqua, erma e tranquilla,
con un fruscìo di gonna,
dentro, e l’odor di lilla.
… pregavo… E la preghiera
di mente già m’uscì!
Sospirò ella, piena
di non so che sgomento.
Io me le volsi: appena
vidi il tremor del mento.
… Come non è che sera,
madre, d’un solo dì?
Me la miravo accanto
esile sì, ma bella:
pallida sì, ma tanto
giovane! una sorella!
bionda così com’era
quando da noi partì.