Quarantena: la reazione psicologica all’isolamento

Affrontare la quarantena può risultare davvero complicato e lo sconforto è dietro l'angolo: tutti i consigli per superarla nella maniera corretta.

Tutti i giorni sentiamo parlare nei media, nei social del Cornavirus, dei contagi e dei decessi, ma è stato trascurato l’aspetto principale che riguarda lo stato interiore del soggetto relativamente alla reazione psicologica che sta vivendo in questo lungo e tragico periodo di quarantena. Non parliamo della paura di essere contagiati, ma ci riferiamo alle conseguenze spiacevoli di questo cambiamento e stile di vita quotidiano, e della nostra libertà individuale.

Queste restrizioni imposte dal governo ci stanno facendo privare dei nostri cari, della nostra famiglia e dei nostri amici che sono la componente principale del nostro conforto e per la quale non possiamo rinunciare. È uno strazio non potersi vedere, abbracciare, non poter incontrare la famiglia e i propri nonni da mesi chiusi nelle strutture residenziali.

Sappiamo bene come si possano sentire quando gli si priva dei contatti con gli affetti familiari che sono il loro unico supporto. Anche per loro queste ripercussioni in merito alla quarantena hanno delle reazioni psicologiche non indifferenti. Altrettanto peggio per chi vive in una situazione domestica non piacevole, come nel caso di coppie in conflitto o situazioni di violenza domestica, di separati in casa, e di convivenza in spazi ristretti.

Quarantena: la reazione psicologica

Grazie alla tecnologia per prevenire ogni tipo di reazione psicologica in merito alla quarantena, è possibile attraverso ai mezzi come computer, televisione e cellulari riuscire a passare il tempo senza pensare a quello che si sta passando in modo triste e spiacevole.

Mediante la tecnologia si possono realizzare videochiamate a distanza, dove non ci può essere contatto fisico ma almeno ci si può sentire con la propria famiglia. È difficile che tutti questi mezzi riescano a tamponare il vuoto che abbiamo dentro di noi, ma almeno riescono a coprire le nostre giornate di solitudine e inquietudine.

Un supporto terapeutico

Ci sono alcune persone che riescono a colmare le loro giornate con i mezzi disponibili perché profondamente angosciate dalla situazione. Le risorse pratiche citate a volte non bastano per fronteggiare lo stato emotivo e possono comportare in ciascun individuo una brutta caduta in termini di depressione.

Ma come dobbiamo comportarci se si è soggetti alla depressione? Bisogna riuscire a coltivare le relazioni sociali, se non basta un messaggio proviamo a realizzare la chiamata. Se la chiamata non serve, allora proviamo con una video chiamata organizzando una conference call con amici e parenti facendo sentire a tutti i nostri affetti la nostra vicinanza e ricercandola attivamente.


In questa fase depressiva bisogna sempre monitorare il proprio umore, cogliendone ogni significato in termini di tristezza e irritabilità. Se si pensa di avere dei disturbi depressivi gravi e stati ansiosi è bene cercare di intervenire nell’immediato con un supporto di tipo terapeutico cognitivo comportamentale alla quale si viene sottoposti a delle sedute online per il momento.

Si sta attraversando un impatto difficile, alla quale si chiede un cambiamento radicale di stile di vita dove la normalità non esiste più, in questo periodo si accumula stress mentale, come la paura di essere contagiati, la noia e la frustrazione, l’essere privati personalmente dei beni necessari, quali alimentari, a livello di salute e anche beni immateriali.

Per rendere possibile i periodi di isolamento e più tollerabili, bisogna attenersi non solo alle regole ma fare in modo che i nostri giorni possano diventare un’opportunità per migliorare la vita di un domani.

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