Ronaldo dopato? – IV

di Gianfranco Di Mare

Performance Engineer

Ci chiedevamo ieri dove stesse il problema con le terapie “dopanti” di Ronaldo.

Se fate un giro nella Rete troverete scritto che la terapia basata su un fattore di crescita in Italia non costituisce doping, ed anche che costituisce doping. Evviva!

A gettare benzina sul fuoco contribuiscono le dichiarazioni del dott. Runco, medico della Nazionale brasiliana che sta curando il calciatore, che annusata la mala parata si affretta dapprima ad assicurarci (?) che questa terapia non è stata “assolutamente” adoperata su Ronaldo e quindi aggiunge sull’abbrivio che però c’è un solo problema, cioè l’atteggiamento eccessivamente protezionistico delle leggi sportive italiane. Per finire la su storiella, il medico brasiliano conclude che “la terapia non è stata adottata perché non ce n’era bisogno”, e che Ronaldo ha fatto “solo degli esami, e fisioterapia”. Amen.

Mi ricorda la storia di Francesco Moser primatista dell’Ora il cui segreto – a detta del responsabile Enervit (sponsor del tentativo) – era di “mangiare tanta pasta”, o del pesista Alessandro Andrei che dopo aver perso 20 chili di muscoli (perché non prendeva più niente) dichiarava per bocca del suo allenatore che la motivazione era da trovarsi nella ricerca “di una maggiore velocità di traslazione”.

Restate in giro, si parla ancor di doping e magagne.

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