Un "Barenboim" per scienza e ambiente

L’Articolo 9 della Costituzione italiana che il Maestro Daniel Barenboim ha letto in occasione dell’apertura della stagione scaligera il giorno di Sant’Ambrogio mette sullo stesso piano il nostro patrimonio artistico-culturale, scientifico e ambientale imponendone la tutela in quanto principio fondamentale che ciascuno di noi dovrebbe condividere.

Tuttavia, il contesto in cui è stato letto e l’ambito professione stesso di cui Borenboim è stimatissimo rappresentante, inevitabilmente fanno sì, a mio avviso, che l’attenzione di chi ascolta il suo messaggio ricada più sull’invito alla maggiore cura del patrimonio artistico-culturale che non di quello scientifico e ambientale. Ci vorrebbero, in altri termini, dei “Barenboim” anche per la scienza e per il verde pubblico del nostro Paese. Due personaggi che nei rispettivi settori fossero noti e amati dal pubblico quanto dai colleghi e dai rappresentanti delle Istituzioni. Due uomini-simbolo che in un contesto altrettanto importante come la prima assoluta del Teatro alla Scala mettessero in gioco faccia e carriera per ricordare questo Articolo a chi, evidentemente, ha la memoria assai corta.

Gli appelli al maggior rispetto di scienza e ambiente, soprattutto in fatto di tagli economici, non sono certo mancati, anche da parte di personaggi italiani di fama mondiale. Ma forse sono venute meno la convinzione e il contesto giusto per catalizzare l’attenzione come è riuscito a fare Barenboim alla prima di Die Walküre.

L’impressione è che il Maestro sia riuscito davvero a smuovere almeno le acque, se non proprio tutte le coscienze. Le polemiche ci sono state, ma piuttosto timide. Forse l’empatia e il consenso popolare che Barenboim ha ottenuto in mondo visione hanno indotto molti di quelli che ne avevano l’intenzione quanto meno a tacere. Leggendo due semplici righe, che per altro dovremmo già conoscere a memoria, è riuscito far sentirci sentire come parte di un’unica nazione meglio dei tanti eventi promozionali per i 150 anni dell’Unità d’Italia che da qualche mese ci stanno propinando in tutte le salse.

Io non so dirvi quali potrebbero essere i Barenboim di scienza e ambiente. Né i contesti in cui una simile magia riuscirebbe a crearsi di nuovo. Però voglio dare un po’ di spazio a chiunque riesca a fare un appello per perorare la causa della tutela anche di questi patrimoni. Soprattutto di quello ambientale che, tra tutti, mi sembra il più in difficoltà a trovare testimonial e attenzione sui media. La Natura non fa più notizia, scrissi, tempo fa in questo blog. E, infatti, l’appello lanciato da Reinhold Messner domenica scorsa su Gazzetta e caduto un po’ nel dimenticatoio, tanto che non sono nemmeno riuscita a trovarlo nell’archivio online. Così ve lo riporto io nel prossimo post.

Lascia un commento

Effetto Picasso e il cervello non riconosce più i volti

Strappi e stiramenti: The Day After

Leggi anche
Contentsads.com