di Gianfranco Di Mare
Performance Engineer
Altri punti notevoli della tabella: notate che, quando l’attività si fa più intensa, vengono introdotti un riscaldamento ed un defaticamento, in accordo con quanto abbiamo detto qualche post… fa, a proposito dell’andamento gaussiano. Vorrei sottolineare che il solo motivo per cui non è previsto un riscaldamento nelle sessioni più lente è che l’attività è estremamente blanda, e del tutto paragonabile all’intensità del riscaldamento stesso. Altre cose dovremmo dire sul riscaldamento, ci torneremo senz’altro.
Infine, notate che quando si passa alla seconda fase dell’aumento di andatura (punto 6), la prima andatura veloce viene gradualmente abbandonata. Questo aspetto merita un approfondimento tecnico…
La scelta di abbandonare del tutto il passo più lento non è, in generale, una buona idea; in questo caso, però, siamo partiti da un valore di velocità così basso che, ragionevolmente, non avremo più occasione né motivo di “allenarci” all’andatura iniziale. Ma se l’andatura lenta fosse stato una corsa a 5′ al chilometro, quella veloce a 4′ al chilometro e quella più veloce un’andatura da 3′ al chilometro, certamente non avremmo eliminato del tutto l’andatura lenta: quando si corre, le differenti andature allenano aspetti sostanzialmente differenti della prestazione, ed una cosa non sostituisce l’altra. Bisogna considerare il fatto che andare un minuto al chilometro più veloce può significare riuscire a fare molti chilometri in meno…
Se volete preparare la maratona, e state lavorando su una previsione di 3 h come tempo finale (che è eccellente per un amatore), significa che contate di fare 4’26” al chilometro. Nessun maratoneta si allenerebbe solo correndo più velocemente dell’andatura di gara, ad esempio facendo solo sedute a 4′ al chilometro o più veloci. Se lo desiderate torneremo sull’argomento.
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