Carlo Verdone, l'antidepressivo senza effetti collaterali

«Piaccio perché il pubblico
vede in me un antidepressivo.
E senza effetti collaterali
Carlo Verdone, attore e regista

Compie oggi sessant’anni, ma si sente ancora un ragazzino con la voglia di stupire. Non a caso l’attore e regista Carlo Verdone ha deciso di festeggiare l’importante traguardo sul set (quello del film di Giovanni Veronesi, Manuale d’amore 3).

Un giorno come tanti in più di trent’anni di lavoro, trascorsi sempre nel segno del successo e senza mai perdere la testa. Appagato per aver ricevuto tanto, “più di quanto sperato“, ma non ancora stanco.

Finché riuscirò ancora a guardare con uno sguardo non banale le storie di oggi, la gente, i tic della società andrò avanti. Ma se dovessi stancarmi“, dice con la sua solita ironia, “sarei il primo a uscire di scena. In punta di piedi, prima che lo faccia il pubblico.

Per ora, però, non se ne parla: ha già tanti lavori e progetti in cantiere che l’addio non è nemmeno visibile in lontananza. Il suo prossimo film da regista si intitola Posti in piedi in Paradiso e racconterà di tre padri divorziati, che finiscono poveri per colpa delle rispettive ex-mogli. Verdone sarà uno di questi con Marco Giallino e Pierfrancesco Favino nel ruolo degli altri due. A scompigliare le carte ci penserà ovviamente una donna, Michela Ramazzotti. Nelle sue mire rientra però anche un film internazionale per cui vorrebbe “mettere insieme una bella storia e tanti giovani attori. Perché lavorare coi giovani mi piace, mi fa sentire giovane.” Come con i suoi figli.

Infatti, come ha spiegato lui stesso, “se c’è una cosa che è cambiata negli anni è l’ordine delle sue priorità. Oggi sono tifoso dei miei figli, Paolo e Giulia. Il lavoro è sempre importantissimo, ma non è più la mia priorità assoluta, ora ci sono loro che sono ragazzi straordinari e hanno sempre lavorato duro, senza mai usare il cognome che portano per aprire le porte.” E poi ci sono gli altri familiari: il fratello Luca, la sorella Silvia e il cognato Christian De Sica, (con cui cenerà per il compleanno insieme a figli ed ex-moglie). Il tutto nel nome del padre, Mario, il “faro della mia vita“.
Famiglia e cinema, dunque, ma anche calcio, anzi la Roma, musica (il rock), arte (la pittura dei Macchiaioli) e la sua terra, la Toscana e la città di Siena, in particolare, “per i ricordi che mi legano a mio padre“.
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