Essere gonfi

di Gianfranco Di Mare

Performance Engineer

Dicevamo, nel post precedente, che ci sono due tipi di gonfiori: quello addominale, interno e la ritenzione sottocutanea di liquidi. Ed abbiamo anche specificato come riconoscere i due casi.

La ritenzione anomala di liquidi non ha ovviamente solo a che fare col bere troppo o col mangiare troppo salato, anche se esagerare sistematicamente in questo senso per molti mesi può portare a degli squilibri. Ma questi squilibri sono sempre anche legati ad alterazioni dei vari meccanismi di controllo, rapporti tra produzioni di ormoni specifici. Il corpo umano non è un semplice sacco, in cui troviamo quello che introduciamo.

A volte ridurre il sale negli alimenti può essere una soluzione, ma in altri casi può portare ad altre disfunzioni (la carenza di cloruro di sodio può essere un problema, esattamente come un suo eccesso). Come regolarsi allora?

Ecco un trucco formidabile che funziona sempre: se siete gonfi per eccessiva ritenzione di liquidi, e credete di usare troppo sale in cucina, e la pressione non è bassa, e le urine (a parte le prime del mattino) sono scure, potete ridurre tranquillamente il dosaggio del sale. Vedrete che nel giro di qualche oragiorno le urine cominceranno a schiarirsi, segno che i reni stanno drenando più liquidi.

Viceversa, se avete la pressione bassa o le urine sono già molto chiare, probabilmente non è opportuno ridurre la quantità di cloruro di sodio alimentare, ed anzi potrebbe essere utilissimo aumentarla fino a che le urine acquistino un colore giustamente carico.

In questo caso, la causa della ritenzione idrica eccessiva non è il cloruro di sodio alimentare, e va utilizzato un metodo che agisca più a monte.

Restate collegati, si continua.

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