Gli studenti cavalcano su La valchiria

La cultura non è soltanto estetica, ma anche etica“. Così ha detto sabato sera il Maestro Daniel Barenboim, a Che tempo che fa su Rai Tre per sottolineare l’importanza della cultura in un momento in cui sono d’attualità le proteste contro i tagli.
La discussione sui teatri musicali, sulle loro sovvenzioni, è molto importante. Forse è vero, come ha detto qualcuno, che con la cultura non si mangia, – ha detto ancora l’ospite di Fabio Fazioma la cultura è quello che dà all’essere umano la sua qualità umana. La cultura è dovere“.

Quello che non sapeva è che le proteste all’apertura della Stagione scaligera con la prima del “Die Walküre” di Wagner da lui diretta avrebbe preso una piega come quella vista qualche ora fa.
La tensione tra studenti che manifestano contro il ddl Gelmini e i tagli alla cultura e polizia ha raggiunto il suo apice proprio davanti al Teatro La Scala di Milano poco prima dall’inizio dell’imponente maratona concertistica con lancio di oggetti, petardi e fumogeni diretti agli agenti in tenuta antisommossa. All’altezza della Galleria Vittorio Emanuele, invece, la polizia ha caricato gli studenti e un gruppo di giovani è stato respinto a colpi di manganello. Dalla piazza si sono levate grida di ‘Vergogna, vergogna’ e ‘Via, via la polizia’.
I manifestanti, parte di un corteo non autorizzato, hanno cominciato a lanciare petardi contro le forze dell’ordine che procedevano a cariche di alleggerimento. Piazza della Scala, di fronte al Piermarini dove sta per andare in scena la prima della stagione operistica è transennata e oltre il cordone della polizia, proprio sotto Palazzo Marino, circa 300 studenti stanno scandendo slogan contro le forze dell’ordine e i tagli alla cultura tra fischietti, trombette e vuvuzela.

Una guerriglia simile in un giorno che dovrebbe essere di festa e pace proprio come avvio del clima natalizio che a Milano parte in netto anticipo il giorno di Sant’Ambrogio non se l’aspettava nemmeno il vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato, che prima ancora dell’esplosione della tensione diceva: “Non è certo una ‘prima’ quella che andrà in scena oggi in piazza della Scala. Piuttosto l’ennesima replica delle proteste che ogni anno, approfittando di questa vetrina internazionale, portano in piazza striscioni, contestazioni e tensioni.” “E c’è da scommetterci – continuava De Corato – che anche stavolta ci saranno in prima fila le solite facce dei ‘no global’, dei Cub e dei centri sociali“.

Magari c’erano anche le solite facce, ma forse ce n’erano anche altre.

Facce stanche e arrabbiate di aspettare promesse mai mantenute. Facce che abbiamo visto, è vero, ma a manifestare per lo stesso motivo e nei giorni scorsi, non alle prime scaligere degli anni passati.

Perché stavolta è diverso. E i politici dovrebbero cominciare a guardale bene queste facce, invece, di pensare a quale loro faccia mettere sui prossimi manifesti elettorali.

Perché questo “spettacolo” che rovina lo spettacolo della cultura non mi piace. E anche se non giustifico la violenza contro agenti di polizia messi lì a fare il loro dovere, non posso nemmeno dire che se di certe facce ne abbiamo le tasche piene tanto da volerle appendere al muro, ma in modo ben diverso da quello che vorrebbero loro, abbiamo qualche torto.

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