di Gianfranco Di Mare
Performance Engineer
La maniera probabilmente più realistica di concepire l’organismo umano è di pensarlo come una specie di mago, in grado di far comparire o scomparire sostanze alla bisogna. Possono, ad esempio, scomparire grassi e materializzarsi zuccheri, o viceversa. Se così non fosse, basterebbe mangiare pochissimi grassi, abboffarsi di carboidrati, e si perderebbero in poche settimane tutti i depositi adiposi (bambini non fatelo). Ma per fortuna l’organismo è intelligente…
Considerate ad esempio la questione dei cibi ad alto o basso contenuto di colesterolo: il colesterolo è una sostanza fondamentale per la nostra fisiologia, solo che le mode salutistiche lo hanno ormai etichettato come uno dei cattivi… e non c’è niente da fare, i miti sono duri a morire. In realtà, avere troppo colesterolo in circolo è un problema, come lo è averne troppo poco. Quello che pochi dicono è che il colesterolo assunto con gli alimenti è solo una parte del colesterolo totale circolante: la maggior parte del quale viene prodotta dall’organismo stesso. In caso di ipercolesterolemia è giusto e corretto non eccedere con alimenti ad alto valore di colesterolo, ma è necessario sapere che il problema non è nato solo a causa del fatto che ne abbiamo mangiato troppo: è il mago che ha dimenticato come fare bene qualcuna delle sue magie.
Ma allora posso mangiare tutto il colesterolo che voglio?
Meglio di no: mangiare ogni giorno troppo colesterolo è una delle cause che diseducano l’organismo alla giusta regolazione del colesterolo in circolo. Ma è stato visto che abbattere l’apporto di colesterolo esogeno non funziona, in tanti casi, per abbassare l’ipercolesterolemia.
Non pensiamo più all’organismo come un sacco, in cui troviamo tutto quello che buttiamo dentro: rischiamo di non capire più come funziona, e cadere vittime degli spacciatori di malapubblicità.
Image courtesy konstanta.cz
