L'allenamento, e i livelli di zucchero nel sangue e nei muscoli

di Gianfranco Di Mare

Performance Engineer

 
Anche in questo post rispondo, come amo fare quando la scaletta me lo consente, a qualche quesito che mi ponete nei commenti ai vari post. Alberto mi domanda:
“Quali sono gli esercizi che in breve tempo permettono di abbassare la glicemia? Ho osservato una buona azione ipoglicemizzante degli esercizi che caricano i muscoli con tutto il peso del corpo, mentre esercizi anche prolungati come la corsa o una partita di calcio hanno una bassa azione ipoglicemizzante.”

Qui trovate il testo originale del messaggio di Alberto. La domanda è interessante, perché coinvolge un sacco di considerazioni diverse e intriganti.

Come i miei tre lettori sanno, il nostro organismo utilizza come fonte primaria di energia una miscela di acidi grassi (provenienti dai grassi dell’alimentazione e delle riserve) e di glucosio (proveniente dall’alimentazione e dalle riserve muscolari ed epatiche). Il glucosio rappresenta la fonte di più veloce utilizzo, ma ha un problema: è presente nell’organismo in quantità piuttosto limitata e prima o poi – se ci alleniamo molto – si esaurisce. Occorre aspettare, riposare e nutrirsi perché le riserve si ripristinino.

Con l’allenamento ci abituiamo a consumare più acidi grassi e risparmiare sul glucosio: la miscela energetica che utilizziamo diventa sempre più ricca di acidi grassi. Questo è vero, naturalmente, a parità di attività fisica: più il nostro lavoro muscolare è aerobico e più utilizziamo acidi grassi, più è anaerobico e più utilizziamo glucosio. Perché, lo ricordiamo, il glucosio può essere utilizzato anche quando non c’è abbastanza tempo perché l’ossigeno (che respiriamo con l’aria) abbia il tempo di essere utilizzato dai muscoli, mentre possiamo usare acidi grassi solo nella misura in cui questi possono reagire, nelle fibre muscolari, con l’ossigeno.

Tutto ciò, come già sappiamo, non ha niente a che vedere con il dimagrimento!

Detto in soldoni, per utilizzare molto glucosio (cioè, arricchire la nostra miscela energetica di glucosio) dobbiamo andare molto forte, in modo da compiere un lavoro che richiederebbe l’utilizzo di una quantità di ossigeno per secondo superiore a quella che, al momento, possiamo utilizzare. Lavorare in queste condizioni implica la produzione di una grande quantità di acido lattico: il che richiede una preparazione specifica, e non si improvvisa.

A questo punto dovremmo chiederci: posto dunque che la glicemia è la quantità di glucosio per unità di volume di sangue, da cosa dipende il suo valore?
Nell’individuo sano sono molti i fattori che lo determinano: sostanze che rilasciano glucosio nel sangue, sostanze che lo depositano dal sangue nei tessuti, sostanze che elaborano acidi grassi e ne ricavano glucosio, un metabolismo che lo utilizza per la vita e l’attività delle cellule… E non solo le cellule muscolari, ché tutte le cellule hanno bisogno di energia per le proprie attività.

Istante per istante, la glicemia è il risultato dell’equilibrio di tutti questi fattori, mediati a loro volta da recettori che fanno capo a nostri desideri, a nostre emozioni, a nostri progetti.

Restate nei dintorni, si continua nel prossimo post!

Image courtesy new.patenhotels.co.uk

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