Proposto l’arresto per chi imbratta opere d'arte, ma Berlusconi fa già sconti

Riesumare una vecchia legge per fermare i nuovi vandali. È questo l'obiettivo che il governo vuole perseguire, applicando una norma del codice penale italiano in disuso che prevede l'arresto per chi imbratta le opere d'arte.

Lo ha detto ieri il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel comizio a Chieti che chiudeva la campagna elettorale per le elezioni amministrative in Abruzzo.
"Vogliamo che le nostre città, non solo Napoli, non debbano più continuare a vedersi obbrobriosamente coperte da rifiuti. Vogliamo riesumare una norma in disuso secondo cui chi imbratta edifici artistici o il centro storico possa essere arrestato", ha detto Berlusconi.
Il Capo del governo ha spiegato che le norme italiane prevedono in questi casi "una pena fino a 1 anno", precisando però che si tratta di una sanzione eccessiva.

No, no. Che "eccessiva"? Non l'abbiamo ancora riesumata e già facciamo sconti di pena?!
Una volta appurato che l'imbrattatore o il deturpatore non soffre di turbe psichiche o problemi comportamentali che possono averne condizionato la condotta, rientriamo nel campo del vandalismo fine a se stesso e francamente non se ne può più.

Basta coi reati impuniti: dal più semplice al più atroce è ora di smetterla col buonismo a oltranza!
Nell'immagine: The Night watch di Rembrandt, una delle opere più bersagliate dai vandali con tre attentati subiti negli ultimi venti anni.

Fonte: Reuters

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