Raoul Bova con i ricercatori contro la SLA

I nostri laboratori sono pieni di ricercatori chini su provette e vetrini come "eroi normali che, lavorando in silenzio e lontani dalle luce dei riflettori, salvano la vita a tanta gente. Per questo dobbiamo sostenerli, e sostenere il loro lavoro, da cui dipende la vita di molta gente".

A lanciare un appello "per snellire i tempi della ricerca, eliminando regole assurde e inutili" è stato niente meno che l'attore Raoul Bova, nel corso del suo intervento di ieri al workshop sulla Sla (sclerosi laterale amiotrofica) che si è tenuto all'Istituto superiore di sanità di Roma.

La sua presenza non era però casuale. L'attore infatti ha una persona cara affetta dalla Sla e sostiene insieme alla  Fondazione Capitano Ultimo  fondata insieme a Sergio De Caprio – colonnello dei carabinieri noto con il nome di battaglia "Capitano Ultimo"  che dopo anni di indagini e appostamenti riuscì finalmente ad arrestare il boss mafioso Totò Riina – gli studi su questa patologia e come afferma lui stesso è molto attento al problema delle malattie neurodegenerative. "Si tratta di malattie spesso dimenticate, come pure la ricerca portata avanti da chi vuole sconfiggerle. Dobbiamo supportare questi studi e questi ricercatori".

Un attestato di stima per i "cervelli" italiani che arriva proprio in un momento di crisi per i tanti precari della ricerca, e pazienza se a farlo è un esponente del mondo del mondo dello spettacolo, vista la convinzione con cui lo sostiene. "Ricercatori come Angelo Vescovi, di cui sono un fan – dice infatti Bova rivolto al biologo dell'Università di Milano-Bicocca che ha organizzato l'incontro di oggi – combattono contro malattie insidiose, hanno una missione e non si arrendono". La Sla, in particolare, è "un male cattivo – aggiunge l'attore, che con la sua Fondazione è già intervenuto a sostegno di altre patologie rare, come la fibrosi cistica – vedi i muscoli di chi ne soffre atrofizzarsi piano piano. Il malato è come un fiore che appassisce".

Sarà un attore, ma sembra aver capito nel suo piccolo come funziona il mondo e dalle parole passa ai fatti. Contro la Sla Bova metterà in campo la Nazionale cantanti. "A gennaio organizzeremo a Novara una partita per sostenere lo studio di Letizia Mazzini e Angelo Vescovi – annuncia – Spero che la crisi attuale non pesi sulla ricerca, che ha bisogno di finanziamenti ma anche di cervelli".

La fuga di menti giovani e brillanti è uno degli aspetti che più preoccupa l'attore. "Si tratta di risorse da tutelare, di una categoria chiave per il futuro del Paese. Anche perché tante persone aspettano con speranza i risultati del loro lavoro. Diffondiamo un virus positivo fra la gente. Facciamo in modo – conclude – che l'impegno di questi eroi normali non sia vanificato da problemi di ordine economico e burocratico".

Fonte: Adnkronos Salute

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