Appello per adottare a distanza 50 piccoli haitiani scappati da Port-au-prince

Il fatto che i riflettori dei media si stiano progressivamente spegnendo su Haiti non significa che là l'emergenza sia finita. Il terribile terremoto dello scorso 12 gennaio ha lasciato dietro di sé 200 mila vittime ma anche centinaia di migliaia di persone senza più nulla.

Tra queste anche i 50 bambini fuggiti da Port-au-Prince insieme alle loro famiglie che il Complesso Educativo del Sacro Cuore a Hinche, capoluogo dell'altipiano centrale dell'isola, ha accolto nelle settimane successive al terremoto.

Disperazione aggiunta alla disperazione che aveva portato qui i 48 bambini assistiti nella struttura già prima del sisma. Decisamente troppo anche per la buona volontà dei responsabili che però non vogliono arrendersi e abbandonare nessuno. Con un piccolo aiuto potrebbero continuare a svolgere il loro prezioso lavoro ed è per questo che hanno lanciato un appello subito accolto e rilanciato dalla Fondazione "aiutare i bambini".

Dopo aver finanziato la costruzione di due classi e alcuni interventi di miglioramento della struttura tra il 2005 e il 2007, la Fondazione "aiutare i bambini", ha deciso, infatti, di tornare a sostenere la scuola di Hinche in questa situazione di emergenza elaborando anche un progetto di adozione a distanza per tutti i 98 bambini che la frequentano attualmente.

"La nostra scuola non ha subito danni in seguito al terremoto  e le lezioni non sono state interrotte", racconta Suor Mariangela Fogagnolo, responsabile della struttura di Hinche che potete vedere insieme ai suoi bambini anche nel video riportato in fondo al post. "Tuttavia, dall'inizio di febbraio, – spiega – i genitori dei bambini iscritti per l'anno scolastico in corso non sono in grado di pagare la retta perché la tragedia ha resotutti, se possibile,  ancora più poveri. Inoltre abbiamo deciso di aprire le porte della scuola anche ai bambini arrivati da Port-au-Prince. Neanche i loro genitori possono pagare la retta, quindi abbiamo bisogno di un aiuto per permettere a tutti questi bambini di continuare a studiare e costruirsi un futuro".
In particolare servono fondi per pagare i maestri, i libri, le divise, i pasti diurni che i bambini consumano presso la scuola.

Non fraintendete, libri e soprattutto divise non sono un lusso inutile in una situazione di emergenza: per i genitori che in Paesi molto poveri come questo non riescono a dare ai figli nemmeno l'indispensabile alla sopravvivenza, poterli mandare a scuola significa garantirgli almeno un pasto caldo al giorno e vestiti puliti e adeguati alla loro età e alle condizioni atmosferiche, oltre naturalmente all'istruzione che è l'unico modo per sperare in un futuro migliore.
"Per questi bambini avere un'istruzione – commenta Goffredo Modena, Presidente di "aiutare i bambini" – è a nostro avviso ancora più importante. Dopo la tragedia che hanno vissuto, per loro è fondamentale trovare punti di riferimento certi nell'ambiente scolastico e nello studio. Inoltre l'istruzione è l'unica strada che i bambini hanno, in un paese come Haiti già poverissimo prima del terremoto, per emanciparsi da un futuro fatto di miseria ed emarginazione."   

Come per tutti i suoi progetti, "aiutare i bambini" cercherà di monitorare l'andamento delle attività anche qui ad Hinche attraverso l'invio di volontari. Già a febbraio è stato ad Haiti Luigi Monti che racconta un Paese un po' diverso da quello preda degli sciacalli armati che ci descrivevano i media subito dopo il disastro. "Ho visitato la capitale e qualche luogo nelle vicinanze,  prendendo contatti con varie realtà e portando aiuti in cibo e medicinali. – dice Monti –Tutto molto tranquillo dal punto di vista della sicurezza a dispetto di quanto dicono i giornali. Solo tanta disperazione, la città è diventata una immensa tendopoli".

Ricordo inoltre che ad Haiti "aiutare i bambini" ha ripreso a sostenere anche la scuola del quartiere Praville, nella città di Gonaives.

Due progetti per aiutare Haiti a rinascere che però hanno bisogno anche di noi. Per adottare a distanza in particolare i bambini della scuola di Hinche, è sufficiente un contributo di 25 euro al mese. Sul sito di "aiutare i bambini" trovate tutte le informazioni utili per sostenere uno o entrambi i progetti e per seguire il percorso dei vostri aiuti.

Nell'immagine di apertura: Alcuni bambini scappati da Port-au-Prince studiano nella scuola di Hinche, a nord della capitale

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