Mamma che musa!

Auguri alle mamme di tutto il mondo!

Un augurio universale per una figura universale. Come già accennato qualche giorno fa a proposito della mostra IntimaMente, il rapporto tra mamma e figlio si muove su canali comunicativi che sono pressoché simili nelle culture più diverse e per altri aspetti anche molto lontane.

L'universalità della comunicazione all'interno della coppia madre-bambino fa un po' venire in mente l'universalità del linguaggio dell'arte e sarà forse per questo motivo che la figura materna ispira da sempre artisti di tutti i tipi e di tutte le culture. Pittori, scrittori, musicisti, commediografi… L'arte ha sempre tributato un ruolo centrale alla figura della mamma, così centrale che moltissimi artisti hanno provato a raccontarla, rappresentarla, musicarla infondendo nelle loro opere tutta la dolcezza, l'amore e la grandezza che il soggetto stesso ha ispirato loro. Facendo una breve escursione nella storia dell'arte (e non solo) si scopre che ancora una volta è la pittura il mezzo espressivo più congeniale per esprimere un insieme di sentimenti ed emozioni complesse ispirate dalla realtà. Si può ipotizzare che la tendenza a raffigurare la madre col suo bambino derivi da un motivo religioso: "la mamma di tutte le mamme e Maria, la "Madre di Cristo", e la pittura (per lo meno quella occidentale e che ha dato il via alla pittura moderna) ha fatto il suo esordio nella storia dell'arte, prima di tutto, come "pittura religiosa". Ma questo non spiegherebbe perché né gli artisti contemporanei né quelli di altre culture continuino a trovare in questa figura fragile e forte insieme, amorevole, ma all'occorrenza anche severa una loro importante fonte di ispirazione.

Forse dipende dal fatto che tutti si sono dovuti confrontare con la figura materna o con la sua mancanza, con la propria voglia o bisogno e con il proprio ideale materno. Ma forse la spiegazione più vicina alla verità ce la dà Edmondo De Amicis, quello del libro Cuore, che da scrittore ci ha lasciato una poesia in cui esprimeva il suo amore per la mamma proprio desiderando essere un pittore capace di dipingerla.  Se fossi pittore

Non sempre il tempo la beltà cancella
o la sfioran le lacrime e gli affanni:
mia madre ha sessant'anni,
e più la guardo e più mi sembra bella.

Non ha un accenno, un guardo, un riso, un atto
che non mi tocchi dolcemente il core;
ah, se fossi pittore,
farei tutta la vita il suo ritratto!

Vorrei ritrarla quando china il viso
perch'io le baci la sua treccia bianca,
o quando, inferma e stanca,
nasconde il suo dolor sotto un sorriso.

Pur, se fosse il mio priego in ciel accolto,
non chiederei di Raffael da Urbino
il pennello divino
per coronar di gloria il suo bel volto;

vorrei poter cangiar vita con vita,
darle tutto il vigor degli anni miei,
veder me vecchio, e lei
dal sacrificio mio ringiovanita.

Proprio per dimostrarvi che, qualunque ne sia il motivo, la storia dell'arte è piena di mamme dipinte vi ho cercato tutte quelle che potevo, ma alla fine erano talmente tante che ho dovuto fare una selezione e limitandomi a quelle che sono state raffigurate in un opera chiamata "Madre e bambino"! Ve ne ho fatto un video, con il sottofondo musicale del più poetico di tutti i cantanti, Roberto Vecchioni. E' una canzone un po' datata, ma il primo Vecchioni a cui mi sta avvicinando gnomo62, una nostra comune conoscenza, ha in effetti un fascino particolare e questo brano in particolare mi ha fatto pensare a una ninna nanna che, almeno per questa giornata, vorrei sentir cantare ai figli.

Noterete che le immagini rispetto al ritmo della musica scorrono molto velocemente. Ho pensato di lasciare questa discrepanza per non sacrificare troppo il concetto di base: il mondo ha miliardi di mamme, ma la natura ha fatto in modo che ci fosse un solo modo di essere mamma. In ogni caso è il mio primo video, siate clementi, la prossima volta farò certamente meglio

Ancora auguri a tutte le mamme!

Lascia un commento

calorie ; del ; burro ; e ; dell' ; olio

Andar per vela contro lo stress

Leggi anche
Contentsads.com