A 101 anni trova ancora la forza di tirar fendenti ad artisti ben più giovani e Istituzioni “distratte”. Fermato, letteralmente, al Mart di Rovereto dove aveva appena preso parte al convegno Luoghi per nell’ambito di Educa2010, il globe-trotter centenario Gillo Dorfles si è concesso una piccola pausa dal tour che lo sta portando in giro per l’Italia. Sta seguendo, infatti, le inaugurazioni delle mostre che lui ha curato. Ma nonostante il programma, fittissimo di impegni per chiunque, non ha esitato a fermarsi per rispondere al giornalista di Exibart.com che gli chiedeva un giudizio su Maurizio Cattelan, l’artista più chiacchierato del momento a Milano, sua amata città d’adozione.
Una pausa breve, brevissima. Giusto il tempo di tre-domande-tre. La prima, più ficcante: “A Milano si celebra Maurizio Cattelan, e lei, professore, se ne va in Trentino?” Dorfles, però non si presta e spegne subito i sospetti: “Non ho ancora potuto vedere le opere della mostra. Non sono a Milano, perché non posso seguire sempre tutti gli artisti in ogni mostra che fanno. Sono interessato a Cattelan, come a qualsiasi altro artista che abbia qualcosa da dire…“. Come a dire: “Mi astengo dal giudicare ciò che non conosco, ma non dal conoscere (e giudicare) prossimamente.”
La domanda successiva di Exibart.com va quindi sul generale: “Ma lei, in un suo eventuale prossimo libro, come parlerebbe di Cattelan?” Risposta: “Ne parlerei come di un artista interessante. Un giovane artista interessante, di cui aspettiamo di seguire gli sviluppi dell’opera…”
Insomma, possibilista e aperto a ogni giudizio. Anche positivo. Diplomatico?
Macché!! Aspettava il momento giusto per sferrare l’affondo vincente.
E, infatti, all’ultima domanda sull’opera in Piazza Affari (il famoso “dito medio”, ndb) che ha suscitato molte polemiche, non si risparmia: “Beh, niente di male. – risponde Dorfles – Per una brutta piazza, può andar bene anche una brutta opera…“.
Della serie non è l’opera di Cattelan a non andare bene, è il contesto ad essere tutto da rifare.
Peccato che le domande a disposizione del giornalista siano finite, perché io sarei stata curiosa di sapere dove Dorfles avrebbe visto bene il dito medio di Cattelan.
