Plantari e solette, gioie e dolori

di Gianfranco Di Mare

Performance Engineer

L’idea del plantare su misura si basava, come dicevamo, su un’osservazione corretta: che un’alterazione della postura o della meccanica dei movimenti influenza l’intera persona, e la sua perfomance. In altre parole era stato visto che se un piede altera la sua postura, tutto l’assetto del corpo viene modificato compensativamente: l’organismo cerca spontaneamente un equilibrio (dinamico e statico) diverso. In questo adattamento possono alterarsi la postura di altre parti del corpo, l’assetto del bacino, la masticazione… anche le ossa del cranio (sempre mobili, come sanno bene i miei tre lettori) possono trovare un equilibrio diverso, provocando in alcuni casi disagi quali alcune cefalee.
Alterazioni posturali o cinesiologiche derivate causalmente da un’alterazione podale sono dette patologie ascendenti, con ovvio significato.

In casi del genere (se il quadro è semplice, se gli adattamenti sono stati diretti, se non ci sono state cronicizzazioni né adattamenti secondari), una correzione della disfunzione originaria porta per lo più a risolvere tutte le alterazioni da questa derivate: la bocca si riallinea, la cefalea scompare, la schiena non fa più male, le ginocchia sono più dritte, la forza e la resistenza aumentano. Sono andati quindi molto di moda per un certo numero di anni quei centri e laboratori ortopedici che creavano plantari e solette ad personam tramite un’analisi delle forze e quindi una macchina computerizzata.

Esistono, però, anche le patologie discendenti: situazioni nelle quali è l’alterazione cinesiologica-posturale di un’altra parte del corpo a determinare, reattivamente, una disfunzione podale. In questi casi il piede modifica il suo assetto e la sua azione per contribuire allo sforzo adattativo dell’organismo nei riguardi di un’alterazione nata altrove: ad esempio un dente caduto che modifica l’assetto masticatorio, un’infiammazione alla schiena che porta alcune vertebre a spostarsi reciprocamente, una ipertonicità del muscolo ileo-psoas (dovuta magari ad un’infiammazione della valvola ileo-cecale) che anteropone il bacino e lo ruota verso sinistra… e mille altri possibili eventi.

Ci sono due osservazioni da fare a questo punto:
non pensate per forza ad alterazione macroscopiche, spostamenti di centimetri interi: stiamo parlando di movimenti minimi, a volte invisibili ad occhio nudo; a volte nulla si muove, e viene modificata solo la tensione di alcuni muscoli posturali; adattamenti del genere avvengono continuamente nel corpo, da quando nasciamo: per fortuna respiriamo col mondo, e col mondo vibriamo!
Balza agli occhi che in caso di una patologia discendente adottare un plantare non solo non risolve il problema (perché impedisce al piede di rispondere con un adattamento ad una situazione che si era modificata), ma crea quasi sempre a sua volta una contropatologia ascendente che ovviamente non compensa quella originaria, discendente (se il piede non riesce a compensare, qualcos’altro dovrà farlo).

La morale di oggi: prima di ordinare un plantare o una soletta su misura è necessario essere certi di almeno tre cose:
che le alterazioni posturali-cinesiologiche del piede non derivino da una patologia discendente; che eventuali alterazioni posturali-cinesiologiche nella parte alta del corpo siano di tipo ascendent; che non vi siano cronicizzazioni (il che avviene invece molto spesso). Pensate ad una cronicizzazione, in questo caso, come ad una cosa che si è spostata perché qualcos’altro l’ha spinta, o tirata, ma poi si è in qualche modo incastrata lì: anche se la causa viene rimossa la parte cronicizzata non risponde, mantenendo quindi una sua catena di alterazioni a valle.
Per troppo tempo, troppe persone sono state danneggiate da terapeuti poco accorti (che magari guardavano solo al dettaglio ortopedico) o da tecnici superficiali impazienti di adottare l’ultimo grido in fatto di performance. Ricordiamoci che la persona umana funziona quasi sempre tutta insieme, e molto raramente si può intervenire su una parte di essa considerandola isolata.

Buona performance a tutti!

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