Quali sono i sintomi che si hanno dopo il richiamo del vaccino Covid?

Coloro che hanno fatto il richiamo del vaccino Covid hanno avuto alcuni sintomi. Scopriamo quali sono quelli che sono stati riscontrati più spesso.

Coloro che hanno già fatto il richiamo del vaccino Covid hanno riscontrato alcuni sintomi. Tra i più frequenti ci sono febbre, cefalea, dolori muscolari, dolori alle articolazioni e stanchezza. In generale comunque si tratta di reazioni avverse per lo più di lieve intensità che si sono risolte da sole dopo pochi giorni. Vediamo nei dettagli quali sono i sintomi che l’Aifa ha riscontrato più spesso in coloro che hanno avuto il secondo richiamo del siero anti-Coronavirus.

Richiamo del vaccino Covid: sintomi riscontrati

L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha riscontrato alcuni sintomi tipici in coloro che hanno già fatto il richiamo di vaccino Covid. Più di una persona su dieci ha sofferto di febbre, mal di testa, stanchezza generalizzata, dolore muscolare, dolore articolare e dolore associato a gonfiore nella zona dove è stato iniettato il farmaco. Le reazioni avverse sono comunque state di entità lieve o moderata e sono sparite dopo pochi giorni dall’iniezione del siero. Meno di una persona su dieci hanno avuto anche nausea, prurito dove è stata fatta l’iniezione, problemi ad addormentarsi e una generale sensazione di malessere.

Molto di rado si è verificata la paralisi facciale periferica acuta, ovvero la debolezza dei muscoli facciali presenti su un lato del viso. Il siero contro il Coronavirus ha avuto come unica reazione più severa l’ingossameno dei linfonodi, ma comunque si tratta di un problema momentaneo che guarisce da solo.

In generale si stanno comunque registrando anche alcune reazioni avverse nelle nazioni che hanno avviato la somministrazione del vaccino estesa a tutta la popolazione. Questo è molto importante allo scopo di chiarire il profilo di rischio legato alle vaccinazioni. Alcune persone sono risultate allergiche al siero e questa una delle reazione avversa tra le più significative. Si tratta comunque di una percentuale piuttosto bassa che per il momento non preoccupa gli esperti e nemmeno le case farmaceutiche che hanno prodotti i vaccini.

Scritto da Elisa Cardelli

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