Cosa succede se si beve troppa acqua?

Cosa succede all’organismo se si beve troppa acqua? Scopriamo gli effetti

E’ noto quanto sia importante bere acqua ogni giorno e quante conseguenze negative comporta non farlo. Ecco però cosa succede se si beve troppa acqua.

Cosa succede se si beve troppa acqua?

Una corretta idratazione è indispensabile per la salute dell’organismo. Se è vero che in alcuni periodi dell’anno specialmente, come in estate, è consigliato bere molta acqua per reintegrare i liquidi ed i minerali che si perdono maggiormente a causa del caldo e delle temperature elevate, bisogna fare attenzione altrettanto se si beve troppa acqua. Ecco le controindicazioni e gli effetti indesiderati per il nostro cervello e per il nostro corpo, se si beve troppa acqua.

Bere tanta acqua è un fenomeno che viene indicato con il termine iperidratazione e si verifica quando l’organismo assorbe più acqua di quanta non ne perda. Generalmente, le persone possono sviluppare iperidratazione quando presentano una patologia che riduce la capacità dell’organismo di espellere l’acqua o che aumenta la tendenza dell’organismo a trattenere acqua. Bere troppa acqua succede a soggetti specifici come gli atleti che lo fanno per evitare la disidratazione e le persone con determinati problemi ai reni. Inoltre, è possibile che si assuma una quantità eccessiva di acqua a causa di un disturbo psichiatrico che prende il nome di polidipsia psicogena.

Un’ultima causa potrebbe essere la ritenzione idrica causata da patologie come per esempio sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico (SIADH), l’insufficienza renale e cardiaca o altre malattie a reni e fegato. Ma cosa succede se si superano i canonici 2-2,5 litri di acqua al giorno?

L’iperidratazione provoca l’iponatriemia, ed è proprio questa condizione la causa poi di tutti i problemi legati al bere molta acqua. Si tratta di una fortissima diminuzione dei livelli di sodio nel sangue. Di questo squilibrio elettrolitico ne risente tutto il corpo, in particolare cervello e cuore, che sono i primi organi ad accusarne i problemi. Quando l’iperidratazione si sviluppa rapidamente, possono insorgere vomito e difficoltà di equilibrio.

Per restare idratatati senza esagerare è sufficiente bere circa 2-2,5 litri di acqua al giorno. La maggior parte di questa quantità deriva direttamente dall’acqua, ma una parte di essa può essere introdotta anche attraverso il cibo solido e alcune bevande come tè, centrifugati e succhi di frutta. I 2-2,5 litri totali al giorno sono una stima approssimativa che dipende da diversi fattori come età, sesso, peso, altezza, livello di attività fisica e temperatura/clima.

Cosa succede se si beve troppa acqua? Effetti e cura

Per quanto bere la giusta quantità di acqua al giorno sia fondamentale per tutte le funzionalità dell’organismo, bisogna come visto star attenti anche a quando si beve troppa acqua. In questo caso si parla di iperidratazione. Quali sono le conseguenze e i sintomi di un eccessiva quantità di acqua nel corpo?

L’eccessivo consumo di acqua è solitamente segnalato dalla comparsa di sintomi specifici:

Aumentato stimolo di urinare (poliuria);

Nausea;

Mal di testa;

Stanchezza;

Debolezza;

Convulsioni;

Edema o gonfiore degli arti.

Il primo intervento per affrontare prontamente l’iperidratazione consiste nella supervisione medica per ridurre l’assunzione giornaliera di liquidi a meno di un litro, facilitando così la regressione dei sintomi entro alcuni giorni. A seconda poi se il paziente presenta correlazioni con malattie cardiache, renali o epatiche, si sceglie o meno se intervenire e come regolare l’infusione endovenosa di soluzioni saline ad alto contenuto di sodio.

Quando il contenuto complessivo di sangue nel corpo (indice di volemia) è normale, si può scegliere anche la somministrazione di diuretici, cioè medicinali che aumentano l’escrezione di sodio e acqua attraverso le urine e che quindi aiutano la diuresi. Ma ciò che più deve destare preoccupazione sono le conseguenze di lungo periodo dell’eccesso e dell’intossicazione da acqua, soprattutto a danno di cuore, cervello e in rari casi dei reni.

Quando si beve troppa acqua, infatti, i reni oltre un certo limite non riescono a filtrarla ed espellerla adeguatamente. Tale fenomeno è accentuato nei soggetti con insufficienza renale o cardiaca cronica. Tutto ciò porta ad uno scompenso dell’equilibrio elettrolitico e a una diminuzione dei livelli di sodio nel sangue e formazione di edemi (gambe gonfie).

È la condizione di cosiddetta iperidratazione, che comporta anche un aumento di volume delle cellule che, detto in parole semplici, si riempiono d’acqua. Questo è un problema, soprattutto per alcuni tipi di cellule, come quelle cerebrali, che sono contenute nello spazio limitato del cranio.

Anche per il cuore che si trova a faticare di più per movimentare un volume ematico aumentato. In rari casi l’eccesso di acqua neutralizza la capacità del rene di eliminare urine concentrate determinando una dispersione di liquidi (diabete insipido nefrogenico) che alimenta il disturbo primitivo (polidipsia).

Scritto da Chiara Sorice

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